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Vivere di Akira Kurosawa Recensione Poster

aveva come pratica contribuito ad insabbiare…

Idea Centrale

Una delle più dolenti ed emozionanti riflessioni sulll’uomo di fronte alla morte.

Recensione

Nonostante il soggetto, Kurosawa (che firma la sceneggiatura con Shionobu Hashimoto e Hideo Oguni) evita il patetico con una narrazione distaccata e durissima. All’inizio si vede una radiografia e una voce fuori campo dice: “nel piloro ci sono evidenti sintomi di cancro, ma il protagonista della nostra storia non sa nulla”. A un terzo dalla fine la stessa voce annuncia che “l’eroe della storia è morto”. Ma non è che l’inizio di un nuovo film, in cui i conoscenti di Watanabe raccontano i suoi ultimi sforzi. All’inaugurazione del parco, comunque, le autorità si guarderanno bene dal menzionarlo. Ad alcuni ha ricordato Umberto D. (che pare Kurosawa non conoscesse). Di certo “Vivere” è uno dei film più intensi ed emozionanti sull’uomo di fronte alla morte, summa del tema che ha attraversato tutta la carriera del regista, quell’opposizione tra forze d’inerzia e di morte (che qui si identificano con l’assenza di un disegno nelle azioni dell’uomo), e forze di creazione e di vita (sintetizzate dall’enegia per realizzare un progetto utile alla comunità) che in Vivere “sono espresse con un’intensità e una varietà formale prodigiosa”, a cominciare dal giro dei bar, raccontato con una forza che ricorda Henry Miller, fino all’uso dei brevi flashback con cui il protagonista rievoca l’educazione del figlio.

Note e Curiosità

Interpretazione davvero “geniale” di Takeshi Shimura, “una delle più straordinarie di tutta la storia del cinema giapponese”. Apprezzato, una volta tanto, anche in patria. (La recensione del film “Vivere” di Akira Kurosawa è tratta da “Il Mereghetti – Dizionario dei Film ed. 2002” di Paolo Mereghetti).

Il Film “Vivere” di Akira Kurosawa è disponibile in Streaming su