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The Accountant 2 | Recensione | Poster

ruolo del contabile e approfondirne, magari, alcuni aspetti. Che il personaggio, infatti, avesse delle potenzialità rimaste inespresse, in un primo capitolo che si attorciglia, forse, su una trama troppo macchinosa e verbosa, l’avevamo intuito già allora; a tale problema tenta di ovviare questo secondo episodio, la cui trama rimane un puzzle forse ancora troppo ingarbugliato ma che prova, ciononostante, a fare un po’ di chiarezza circa i troppi segreti che circondano il protagonista.

In casi come questo, il secondo capitolo rischia di svelare fin troppo, togliendo fascino al mistero, o di dare informazioni pleonastiche, già pienamente comprese nelle pieghe del racconto, scadendo nel didascalico; The Accountant 2 riesce invece, a nostro avviso, a fornirci un surplus di informazioni che da un lato sono funzionali ad arricchire l’interiorità del personaggio, e dell’altro aiutano a meglio cogliere i meccanismi che muovono lo svolgersi della sceneggiatura, scritta, come la prima, da Bill Dubuque; sceneggiatura che se, come già detto, può manifestarsi talvolta tortuosa, le va però dato atto di possedere una ingegnosità e una complessità non comuni per il genere, capace di ben amalgamare le varie anime che la compongono nelle fila di un intreccio teso e avvincente.

Un secondo elemento che The Accountant 2 intende approfondire è lo strano rapporto che unisce i due fratelli, che, se nel precedente capitolo era lasciato per forza di cose allo stato embrionale, qui diventa centrale, mettendo il film entrambi i fratelli nel mezzo della vicenda, operanti fin da subito fianco a fianco, e la cui vicinanza, proprio nella classica contrapposizone di due caratteri agli antipodi, consente alla pellicola di aggiungere al registro action più nudo e crudo – in cui si distingue comunque per alcune sequenze magnificamente orchestrate – anche dosi massicce di ironia ad alimentare siparietti comici da commedia brillante.

E tra una scazzottata e una sparatoria, tra una risata e uno scherzo, The Accountant 2 ancora diretta da Gavin O’ Connor, che ha ormai eletto Ben Affleck a suo attore feticcio, sa toccare anche temi importanti, di stretta attualità, come i migranti clandestini che giungono negli USA dal Messico, sfruttati e seviziati, o come i problemi di integrazione sociale di cui sono vittime le persone affette da autismo.

Oltre al già citato Ben Affleck tornano nei rispettivi ruoli anche Jon Bernthal, J.K. Simmons e Cynthia Addai-Robinson. Perdiamo Anna Kendrick, troviamo Daniella Pineda e nel cambio, forse, ci guadagniamo. (La recensione del film The Accountant 2 è a cura di Mirko Nottoli)