TESTIMONE D’ACCUSA di Billy Wilder (Ieri, Oggi e Domani)


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Dall’omonima commedia di successo di Agatha Christie, a sua volta rielaborata dal suo racconto del 1925, è nata una delle tante commedie riuscite firmate Billy Wilder. Si tratta, nello specifico, di Testimone d’accusa film del 1957 con Charles Laughton, Tyrone Power, Marlene Dietrich ed Elsa Lanchester nel cast, per dare un’idea della potenza di un’opera del genere.

TESTIMONE D'ACCUSA | Poster

TESTIMONE D’ACCUSA | Poster

Sir Wilfrid Robarts è un esperto avvocato penalista di successo che torna a lavoro dopo settimane di degenza forzata all’ospedale in seguito a un infarto. Non avendo nessuna intenzione di ascoltare i medici e le loro disposizioni per salvaguardare la sua salute, ma pensando solo al lavoro e a riprendere in mano casi e reputazione il più in fretta possibile, accetta di ricevere in studio il collega e procuratore Mason che intende affidargli la difesa dello squattrinato ingenuo Leonard Vole, accusato dell’omicidio della ricca vedova Emily French. Nonostante la colpevolezza di Vole sembri evidente, Sir Wilfrid è interessato perché la considera come una vera e propria sfida professionale. Decide, quindi, di accettare l’incarico e assume la difesa di Vole insieme al collega Brogan-Moore. Ma tutto si complica ulteriormente quando viene fuori che la French ha lasciato in eredità la somma di 80000 sterline ed egli viene tratto in arresto. A fornirgli un alibi è sua moglie Cristina Helm, che si presenta nello studio di Sir Wilfrid affermando di aver visto tornare a casa il marito all’ora esatta in cui veniva commesso il delitto.

Dalla penna della grande scrittrice un’opera nuova per Wilder, uno straordinario giallo che interrompe la serie di commedie realizzate dal regista negli anni Cinquanta senza, però, discostarsi troppo dalle tematiche a lui care. Anche perché se le sue commedie si basano principalmente sull’equivoco e il travestimento, questo giallo si fonda sull’inganno e sulla maschera. Il meccanismo con il quale viene rivelata la verità e si conclude la storia è un meccanismo del tutto consono al regista, che in seguito si confronterà con un’altra indagine analoga.

Sceneggiato, insieme ad Harry Kurnitz, dallo stesso Billy Wilder, Testimone d’accusa può tranquillamente rientrare nella categoria dei migliori gialli della storia del cinema, in quanto riesce ad amalgamare al meglio suspense e colpi di scena tipici degli intrecci della Christie in un dramma giudiziario che, però, può contare anche sull’irresistibile e sottile ironia che da sempre sono un marchio di fabbrica del regista.

Un autentico gioiello nella produzione di Wilder, che riprende, come detto, alcuni temi tipici del suo cinema, il raggiro e la menzogna, tanto per citarne due, ma anche l’impossibilità di comprendere la verità dei fatti se non quando ormai è troppo tardi. E a proposito di tardi è emblematico il finale della storia che, senza anticipare niente a chi non lo avesse visto, è una tagliente metafora sull’ingannevolezza della realtà e sul fallimento della logica e del raziocinio.

E se, a detta della stessa Christie, quella di Wilder è la migliore trasposizione cinematografica di una sua opera, parte del merito va anche agli interpreti, in grado di dare vita a personaggi reali e apprezzati. Ecco che diventa fondamentale la presenza della Dietrich che, al solo apparire, è un concentrato di suggestioni noir e mélo davvero esplosivo, così come è indimenticabile Charles Laughton che emerge soprattutto nei confronti della sua infermiera, interpretata da Elsa Lanchester (nella realtà sua moglie) e, allo stesso modo, convincente (e vincente) anche Tyrone Power.

Fondamentalmente il personaggio interpretato da Laughton diventa portavoce umoristico dell’autore/regista che, attraverso le sue azioni, fornisce al pubblico la sua personale visione dell’epoca. Proprio per questo viene fuori la sua esagerata misoginia che, casualmente, si ripercuote ai danni della moglie Elsa Lanchester, ma che, al tempo stesso, permette ai due di dare vita a dei duetti strepitosi e convincenti. Ma, oltre a questo, è presente anche una sottile riflessione sull’ambiguità delle apparenze.

Al contrario, Wilder, furbescamente, gioca anche con i suoi attori e con i personaggi che conferisce loro. Una su tutti è Marlene Dietrich dalla quale il pubblico si aspetterebbe tutto tranne che il ruolo

Testimone d'accusa Recensione
Una scena tratta dal film Testimone d’accusa di Billy Wilder – Recensione e Analisi

della moglie addolorata.Ed è proprio il suo il personaggio con il quale Wilder si diverte maggiormente, anche a costruire travestimenti allusivi e rovesciamenti della convenzione. Una storia che ha avuto diverse trasposizioni (al cinema se ne conta un’altra successiva a quella di Wilder), anche al cinema, ma che forse mai come nell’opera del regista austriaco naturalizzato statunitense è stata sviscerata e portata all’attenzione di tutti. Un giallo che si mescola e si amalgama perfettamente alla commedia (e a quella geniale e brillante di Wilder) e che la stessa autrice consacra come il migliore in assoluto. L’ennesima grande dimostrazione di forza di un gigante del cinema in grado di cimentarsi con successo in un genere diverso dall’abitudinario facendolo diventare suo, in qualche modo. Un film che, come il romanzo, è ancora un successo. Lo era IERI, lo è OGGI e lo sarà DOMANI. (Analisi critica del film Testimone d’Accusa di Billy Wilder a cura di Veronica Ranocchi)

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