MISSION: IMPOSSIBLE – THE FINAL RECKONING, la recensione del film di Christopher McQuarrie


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La recensione del film Mission: Impossible – The Final Reckoning a cura di Mirko Nottoli. Ci siamo, la resa dei conti è arrivata. In Mission: Impossible – The Final Reckoning si respira fin da subito un’atmosfera da tregenda, da apocalisse imminente, un Armageddon senza ritorno da cui solo un uomo ci può salvare. Fin dalla prima inquadratura Ethan Hunt/Tom Cruise ci viene presentato come il Salvatore, colui sulle cui spalle grava tutto il peso del mondo. Una resa dei conti che non riguarda solo gli ultimi due film della saga ma tutta la saga,

Mission: Impossible - The Final Reckoning | Recensione | Poster

Mission: Impossible – The Final Reckoning | Recensione | Poster

ripercorrendo e intrecciando elementi che avevamo perso e dimenticato nel corso degli anni. 22 maggio 1996. Appare questa data ad un certo punto, vergata su un biglietto.

Non una data a caso: il 22 maggio 1996 è infatti il giorno in cui uscì il primo Mission: Impossible, quello diretto da Brian de Palma. Da lì viene il direttore dell’IMF, Eugene Kitteridge, interpretato da Henry Czerny, da lì ritroviamo Rolf Saxon, a quello si ricollega il personaggio di Shea Whigham. Altro episodio più volte citato, il terzo, forse il più sottovalutato, quello con Philip Seymour Hoffman, diretto da J.J. Abrams, la cui trama ruotava attorno ad una fantomatica arma denominata “zampa di lepre” che ora veniamo a scoprire essere stato il “la” che ha dato vita all’Entità.

Se Dead Reckoning era pervaso da un’arietta frizzante, scanzonata, con tutti che inseguivano tutti senza sapere il motivo, in Mission: Impossible – The Final Reckoning si smette di ridere. Gli sceneggiatori devono avere fatto i salti mortali per legare insieme quello che non era legato, per collegare quello che era scollegato, cioè tutto, ottenendo una trama all’apparenza contorta e ambiziosa, con taluni passaggi del tutto oscuri (come quando gli States decidono di sparare i propri missili atomici su nemici inermi), ma che in verità suona come l’ennesima supercazzola astrusa dove al centro abbiamo la solita A.I. che prende il sopravvento, si rende autonoma e si incaponisce nel voler controllare il mondo.

Insomma, l’Entità è Skynet di Terminator. Intreccio che, a dispetto delle infinite complicanze, si fonda nella sostanza su di unico stratagemma narrativo, ossia il cosiddetto “time frame”, roba da abecedario della scuola di scrittura creativa, espediente che in Mission: Impossible – The Final Reckoning ne sostiuisce un altro su cui ha fatto affidamento invece l’intera saga: ci riferiamo allo scambio di persona, e conseguente svelamento, dovuto alle famigerate maschere di gomma pronte all’uso che solo Ethan Hunt e Co. possiedono.

Stavolta di maschere nemmeno l’ombra, al loro posto una continua corsa contro il tempo, anzi più corse dentro diversi tempi, Mission: Impossible – The Final Reckoning è un susseguirsi di countdown, di tempi limite entro i quali fare o non fare una determinata cosa, pena la morte, 3 giorni per trovare il sommergibile, 4 ore prima che la tuta imploda, mezz’ora prima che la bomba esploda, 3 minuti prima di morire assiderato, 10 secondi per arrivare al bunker, 3 secondi per tagliare un filo, un millesimo di secondo prima di staccare la spina.

Questione di tempismo è uno dei mantra del film. Uno trucco basico, quello del “time frame”, che però, come ogni cosa semplice, come ogni archetipo, funziona, al punto che le quasi tre ore di durata volano via. Se Christopher McQuarrie ci aveva lasciato a bocca aperta nel penultimo film con la scena conclusiva del treno, in Mission: Impossible – The Final Reckoning si supera con l’interminabile sequenza nel sottomarino, claustrofobica, serrata, angosciante, da vivere letteralmente in apnea.

Come Dead Reckoning, anche Mission: Impossible – The Final Reckoning è un film composto da sole macrosequenze, tutte magnificamente girate. L’unica forse troppo insistita è quella sull’aereo, guastata per di più dalla presenza di uno dei cattivi più insulsi che si ricordi, il Gabriel di tal Esai Morales della cui inettitudine si devono essere accorti anche i produttori facendogli infatti fare la fine da idiota che merita.

E poi c’è lui, ovviamente, vero ed unico deus ex machina della saga, Tom Cruise che, con il passare degli anni, con gli occhi a fessura, i capelli tinti e la pella cascante, sta assumendo sempre di più le sembianze di Al Bano. No? Mettetegli un paio di occhialetti e un Panama in testa e poi fateci sapere. Anche la presunzione, del resto, è più o meno la stessa. Come finale sarebbe un degno finale ma siamo sicuri che sia proprio la fine? L’ultima scena lascerebbe presagire il contrario. (La recensione del film Mission: Impossible – The Final Reckoning è a cura di Mirko Nottoli)

Una scena del film Mission: Impossible – The Final Reckoning di Christopher McQuarrie | Recensione di Mirko Nottoli

LA SCHEDA DEL FILM MISSION: IMPOSSIBLE – THE FINAL RECKONING (t.o. Mission: Impossible – The Final Reckoning)

Regista: Christopher McQuarrie – Cast: Tom Cruise, Hayley Atwell, Pom Klementieff, Hannah Waddingham, Vanessa Kirby, Holt McCallany, Katy O’Brian, Janet McTeer, Indira Varma, Simon Pegg, Nick Offerman, Angela Bassett, Ving Rhames – Genere: Azione – Anno: 2025 – Paese: USA – Sceneggiatura: Erik Jendresen, Christopher McQuarrie – Fotografia: Fraser Taggart – Durata: 2 h 49 min – Distribuzione: Eagle Pictures – Data di uscita: 22 Maggio 2025 – Il sito ufficiale del film Mission: Impossible – The Final Reckoning di Christopher McQuarrie

Trama: Mission: Impossible – The Final Reckoning, il film diretto da Christopher McQuarrie, è l’ottavo capitolo della celebre saga action che vede ancora una volta protagonista Ethan Hunt (Tom Cruise), l’intramontabile specialista dello spionaggio sempre pronto ad affrontare missioni ad alto rischio.
Ethan e il suo team si trovano ad affrontare una nuova e pericolosa minaccia: devono rintracciare due chiavi che sbloccano un potente sistema di intelligenza artificiale, capace di causare disastri a livello mondiale, dai sabotaggi dei circuiti bancari internazionali al caos delle reti elettriche. A sfidarli in questa pericolosa corsa c’è Gabriel (Esai Morales), un misterioso individuo legato al passato di Ethan…

GUARDA IL TRAILER UFFICIALE DI MISSION: IMPOSSIBLE – THE FINAL RECKONING:

Mission: Impossible – The Final Reckoning | Trailer Ufficiale (2025 Movie) – Tom Cruise

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