– RHEINGOLD | film | recensione


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Rheingold Recensione. La recensione del film “Rheingold” di Mirko Nottoli. Tratto da una storia vera talmente eccezionale da sembrare falsa. Givar Hajabi, alias Xatar, nasce letteralmente sotto le bombe nel 1981 da genitori curdi

Rheingold Recensione Poster

Rheingold Recensione Poster

fuggiti un anno prima dall’Iraq Saddam Hussein all’Iran di Khomeini. Incarcerato a Baghdad, ripara in Germania, dove il padre, famoso direttore d’orchestra, può esercitare la sua professione. Parigi, Bonn, Stoccarda, Amsterdam. Xatar, interpretato dal sorprendente Emilio Sakraya, è un detenuto, un malvivente, uno spacciatore, un buttafuori, un rapinatore, un produttore musicale, un rapper di successo. Com’è nelle sue corde, Akin mescola tragedia e commedia, ibrida i registra, miscela i linguaggi, sempre cavalcando in maniera mirabile l’onda della leggerezza. Dal titolo dell’opera di Richard Wagner, Rheingold è allo stresso tempo un film comico e un film drammatico, un film sentimentale e un romanzo di formazione, un ganster movie, un heist movie, un prison movie. Per certi versi affine ad alcune esiti del miglior Guy Ritchie ma con un peso specifico assai maggiore, considerata la ricostruzione ambientale, la ricostruzione storica, il sapersi fare, tramite una vicenda personale, specchio e paradigma del nostro tempo. Un moderno Quei bravi ragazzi in versione europea, un’epopea che è uno spaccato della nostra epoca, tra regimi totalitari, esuli in fuga, perseguitati politici e religiosi, l’Europa delle minoranze etniche, le mafie, la malavita ma anche il sogno di una vita migliore, reso possibile grazie ad un paese libero e democratico. Due ore e eventi che sono un susseguirsi di vicende estreme, da una parte all’altra del mondo, dolci e terribili, Fatih Akin, turco d’origine emigrato in Germania, continua ad indagare le comunità di immigrati in Germania, facendolo con quel tono spensierato e spregiudicato per il quale abbiamo imparato ad amarlo, che non diventa però mai superficiale nè macchiettistico ma che tiene semplicemente conto delle (sacrosante) aspettative dell’audience e delle regole del racconto cinematografico. Solo verso i tre quarti la pellicola perde, forse, un po’ di ritmo, forse troppe le vicende narrate, seppur tutte funzionali, forse un montaggio più serrato e qualche ellissi in più avrebbero giovato alla fluidità della storia, ma è solo un momento, una pausa prima del sottofinale e del finale in cui Rheingold ritrova il passo riprendendo decisamente quota verso un happy end che sa di fiaba e di poesia. Presentato in anteprima nazionale, alla presenza del regista in persona, all’ultimo Biografilm Festival di Bologna. (La recensione del film “Rheingold” è di Mirko Nottoli)

Una scena del film “Rheingold” di Fatih Akin – Recensione Analisi critica

LA SCHEDA DEL FILM “RHEINGOLD” (Rheingold)

Regista: Fatih Akin – Cast: Emilio Sakraya, Kardo Razzazi, Kazim Demirbas, Mona Pirzad, Karim Günes, Meto Ege, Greta Sophie Schmidt, Ilyes Moutaoukkil, Sogol Faghani, Uwe Rohde, Jesse Albert, Julia Goldberg – Genere: Drammatico – Anno: 2023 – Paese: Germania, Italia, Olanda – Fotografia: Rainer Klausmann – Sceneggiatura: Fatih Akin – Durata: 2h 20 min – Distribuzione: I Wonder Pictures – Data di uscita: 27 Luglio 2023 – Il sito ufficiale del film “Rheingold”

Trama: Rheingold, IL film diretto da Fatih Akin, è ambientato nel 2010 in Iraq e racconta la storia di tre uomini, che dopo essere stati caricati su di un camion, vengono portati in carcere, dove subiscono torture brutali. I tre erano ricercati per aver compiuto il furto di un carico d’oro in Germania…

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