– Paolo Rossi in cattedra all’Università Link: “La mia commedia dell’arte” (News)


“Ciò che dal palco arriva alla platea di solito è l’opposto della verità: se un attore cade per finta la gente si spaventa, se cade davvero applaude”. Paolo Rossi, mattatore in questi giorni con lo spettacolo “Pane o libertà. Per un futuro immenso repertorio”, in scena al Teatro Vittoria di Roma fino al 26 febbraio, ha tenuto una speciale “lectio magistralis” nell’aula magna dell’Università

degli Studi Link. Un incontro inserito nell’ambito del corso di Storia del teatro, curato dalla professoressa Desirée Sabatini, che avrebbe dovuto mettere Paolo Rossi a confronto con gli studenti del DAMS della Link, ma che ha visto poi aggiungersi decine di ragazzi da ogni corso di laurea.
“Pane o libertà – ha spiegato l’attore – è uno spettacolo nato e concepito in lockdown, a testimonianza che non è dall’agio che nascono le buone idee, ma dai periodi di crisi. Attinge dalla commedia dell’arte e ne trae lo spirito, anche se non recitiamo in maschera e non abbiamo i costumi. Come il jazz, punta anche sull’improvvisazione, che per essere fatta bene necessita di una disciplina quasi militare e di codici, che gli attori adottano, fatti di segni e di gestualità, finendo a volte per confondere la realtà e la rappresentazione”. Un’arte che guarda senza nasconderlo a illustri modelli. “Un giorno Dario Fo disse a me, cresciuto nei peggiori locali di Milano, che nell’arte rubare è da geni, copiare da coglioni. E io rubavo. Poi scoprii che quella battuta Fo l’aveva rubata a sua volta da Picasso, che probabilmente l’aveva rubata da altri. Oggi è tutta mia”.

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