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Mi Raccomando Recensione Poster

napoletano verace, laureato in filosofia, nullafacente. Le sole mansioni a cui si sente portato per natura sono quelle di cercare le migliori opportunità di guadagno senza il benché minimo sforzo. Il suo giovane cognato, Antonio Medugno, laureato, è in cerca di un lavoro e si rifiuta di usufruire dei loschi servigi del parente. Raggiunto il capoluogo piemontese per via di un aggancio di Ciro, il giovane si ritrova a dover combattere una cultura piena di pregiudizi che vede quelli del Sud manipolatori e fannulloni.
Nonostante gli ostacoli incontrati nelle riprese, a causa del Covid 19, le varie sospensioni, Ciro Villano, chiamato prima come attore, poi a collaborare come sceneggiatore e infine come regista, dopo circa tre anni riesce a concludere il film e nella parte del protagonista sembra divertirsi parecchio.
È minore il divertimento per il pubblico che assiste a una successione di sketch stereotipati e retorici sulla dinamica atavica, italiana, del divario tra la mentalità partenopea e quella settentrionale, in particolare del capoluogo piemontese, Torino, che, nel corso della nostra storia ha accolto un numero considerevole di immigrati del Sud. Fraintendimenti, giochi di parole, battute scontate, purtroppo anticipano l’assenza di sorprese e di novità. A partire dal titolo, Mi raccomando, facendo la dovuta analisi linguistica, è già tutto detto e anche già visto e sentito al cinema e nei vari show televisivi: chi, come, raccomanda o si raccomanda per il fatidico ‘posto fisso’ (non ultima, a riguardo, memorabile resta la battuta di Checco Zalone nel film campione di incassi, Quo vado? del 2016). Per questo la trama, il soggetto di Simone Schettino e Salvatore Scarico, insieme alla regia di Villano, non decolla, piuttosto resta una leggera brezza che non fa alzare neppure una piega di un ombrellone e tanto meno scuote il mare delle commedie estive. Mi raccomando è quasi più divertente da ascoltare che perdere tempo su inquadrature d’impiego e classiche che non aggiungono nulla alla storia e al film stesso. Le musiche di Pino Tafuto sottolineano con maestria la dichiarata appartenenza alla terra di Napoli e nel cast: Antonio Medugno, prima volta sullo schermo, Vittoria Chiolero, Anna D’Auria, Renato Sica, Corrado Taranto, Luciana Nigro, Toni Mazzara, Simone Moretto, Rosaria Russo, Mauro Tarantini, Michele Franco, Nicola Marchitiello, con la partecipazione straordinaria di Davide Marotta, Franco Barbero.  (La recensione del film “Mi raccomando” è di Rita Ricucci)