– GLI OCEANI SONO I VERI CONTINENTI | film | recensione


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Gli oceani sono i veri continenti Recensione. La recensione del film “Gli oceani sono i veri continenti” a cura di Rita Ricucci. Film d’apertura, in Concorso, alle Giornate degli Autori della Mostra Internazionale di Cinema di Venezia 80, è il primo lungometraggio di Tommaso Santambrogio, Gli oceani sono i veri continenti.

Gli oceani sono i veri continenti Recensione Poster

Gli oceani sono i veri continenti Recensione Poster

Il film è un docu fiction realizzato nella città di San Antonio de los Baños, nell’entroterra dell’Havana, un piccolo comune conosciuto per la fatica affrontata durante la pandemia del Covid 19 e per le rivolte antigovernative del passato.  

La scelta di Santambrogio è quella di mostrare il paese attraverso la vita quotidiana di alcuni protagonisti. Edith e Alex sono due giovani trentenni appassionati di teatro e arte. Alex tiene un corso di teatro per bambini, Edith è una burattinaia. Milagros è un’anziana donna che, rimasta sola dopo la perdita del suo Miguel durante il conflitto in Angola, nella primavera della fine degli anni ’70, passa il tempo leggendo le sue lettere spedite dal fronte. Frank e Alain sono bambini che sognano di diventare campioni di baseball come i loro miti americani.

Nella fatiscenza dei luoghi, tra edifici che mostrano crepe da cui entra l’acqua delle piogge feroci, strade non del tutto asfaltate, Tommaso Santambrogio ci racconta una Cuba schiacciata dal tempo della nostalgia, e di una speranza trafitta dalle continue prevaricazioni politiche fino all’embargo dichiarato nel 2021.

Ad imperare nel lungometraggio del regista milanese è la fotografia di Lorenzo Casadio Vannucci che, nel rigore del bianco-nero, esprime magistralmente il concetto del tempo. Ogni frame è come il fiato sospeso in un’area temporale senza confini come quella degli oceani. I movimenti della macchina da presa sono impercettibili carrellate che si insinuano nell’immobilità della fotografia stessa e mostrano il quotidiano esistere dei protagonisti: Milagros che spazza per terra, Frank e Alain che giocano a nascondersi tra i binari ferroviari, Edith e Alex sul letto nel quale consumano il loro amore e la speranza di una vita insieme.

Le panoramiche sono orientate a restituire una natura selvaggia, pressoché incontaminata come quella del fiume, della grotta nella quale Alex e Edith si abbracciano, della foresta intorno. I protagonisti si muovono con una lentezza simile alla sfiducia che hanno di poter cambiare gli eventi.

Ma Edith Ybarra sta preparando i documenti necessari all’espatrio in l’Italia dove sogna di realizzare i suoi sogni. La sua speranza è riposta nell’arte che ha saputo raccontare le trasformazioni di un paese, il sogno dei protagonisti della storia. Per questo Edith regala ad Alex, Il Gattopardo, libro emblematico in questo senso mentre la regia non fa mancare i riferimenti al grande maestro del cinema Fellini con i poster dei suoi film dentro l’Ambasciata italiana.

Tuttavia, se con la scelta del bianco nero, (sempre apprezzato nel genere documentaristico), si riserva una maggiore presa sulla storicità degli eventi, fuori da ogni tempo, la scelta stessa rischia di escludere al pubblico la visione della bellezza di un paese, Cuba, che, nonostante tutto, si ‘muove’, perché ogni giorno di Cuba, per i cubani, è un movimento possibile verso uno spiraglio di luce.  

Perciò, quello che restituisce il film di Santambrogio è senza dubbio una parte dei sentimenti che invadono il Paese costretto a restare lì dove non si vede un futuro. La nostalgia, la malinconia che imprime Gli oceani sono i veri continenti sono il cuore di una terra dove, però, i corpi sono vivi, ricchi di un’umanità poco paragonabile ad altre culture.

Se, come affermato dallo stesso regista, “la scelta della provocazione del colore gli ha restituito la verità del Paese”, lo spettatore avverte una certa difficoltà ad entrare in empatia con i protagonisti schiacciati dal loro immobilismo perché l’immutabilità non sembra essere prerogativa di una terra dove colori e ritmo sono l’anima stessa dell’Isola con i quali parlano al mondo. Santambrogio conferma, certamente, il suo buon talento da esploratore ma resta sull’immagine senza illuminarla della giusta passione. (La recensione del film “Gli oceani sono i veri continenti” è a cura di Rita Ricucci)

Una scena del film “Gli oceani sono i veri continenti” di Tommaso Santambrogio – Recensione e Analisi Critica

LA SCHEDA DEL FILM “GLI OCEANI SONO I VERI CONTINENTI(Los Océanos Son Los Verdaderos Continentes)

Regista: Tommaso Santambrogio – Cast: Alexander Diego, Edith Ybarra Clara, Frank Ernesto Lam, Alain Alain Alfonso González, Milagros Llanes Martínez, Lola Amores, Jhon Steven Baldriche, Osvaldo Doimeadiós, Joel Casanova – Genere: Drammatico – Anno: 2023 – Paese: Italia, Cuba – Fotografia: Lorenzo Casadio Vannucci – Sceneggiatura: Tommaso Santambrogio – Durata: 1h 58 min – Distribuzione: Fandango – Data di uscita: 31 Agosto 2023 – Il sito ufficiale del film “Gli oceani sono i veri continenti”

Trama: Gli oceani sono i veri continenti, film diretto da Tommaso Santambrogio, racconta la storia di diversi personaggi. Alex ed Edith, due teatranti sui trent’anni, sono una coppia che vive la lor relazione ogni giorno con piccoli gesti e tenerezza tra edifici in rovina di Cuba. Milagros è un uomo ormai in pensione che sbarca il lunario vendendo “manì”, ossia dei piccoli e tipi coni ricavati dalle noccioline cubane. Trascorre i giorni ascoltando la radio, mentre rilegge alcune vecchie lettere…

GLI OCEANI SONO I VERI CONTINENTI – TRAILER

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