– FERRARI di Michael Mann | film | recensione


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Ferrari di Michael Mann Recensione. La recensione del film “Ferrari” di Michael Mann a cura di Mirko Nottoli. Non concordiamo con la polemica sollevata da Pierfrancesco Favino ma la comprendiamo. Non concordiamo in generale ma la capiamo nel caso

Ferrari di Michael Mann Recensione Poster

Ferrari di Michael Mann Recensione Poster

specifico. Non concordiamo perchè è un’affermazione evidentemente assurda, dire che un americano non può fare un italiano è come dire che un romano non può fare un milanese o che per fare un veneto ci vuole un veneto e allora nemmeno Favino avrebbe potuto interpretare il suo ruolo in Comandante. La capiamo, invece, nella misura in cui significa “appropriazione culturale” ovvero quando la critica vuole sottintendere che per disquisire su qualcosa, su qualsiasi cosa, quella cosa bisogna conoscerla, studiarla e approfondirla, altrimenti si ottiene un concentrato di luoghi comuni, pittoreschi e kitsch, alla Mangia, prega e ama o come in altri prodotti analoghi in cui gli italiani gesticolano, cantano e immancabilmente guidano una vecchia 500. Ma non è questo il caso di Ferrari. Lo si può dire di House of Gucci ma non di Ferrari in cui basta soffermarsi sui particolari, i tinelli, le pentole sui fornelli, il cestino del pane sulla tavole del ristorante con il contenitore del pepe, gli arredi degli interni, i nomi dei paesi, Castelfranco, Castelvetro, nomi reali, esistenti, non i nomi improbabili di certi personaggi dei romanzi di Dan Brown, per capire che c’è stato a monte un lavoro attento ed efficace di ricostruzione storica e ambientale. Lo stesso dicasi per gli attori. Certo, Joel Edgerton conciato male nei panni di Ramses II in Exodus (ancora Ridley Scott) fa ridere i polli (idem per Christian Bale che fa Mosè) e anche Adam Driver nei panni di Enzo Ferrari farebbe dire a Tonino Di Pietro “ma che c’azzecca?!?!”. Giustamente. Forse solo il nome, driver.  Se non fosse che Adam Driver è un attore talmente bravo da poter calarsi in qualsiasi parte, anche in quella di un uomo fisicamente lontano anni luce rispetto a lui. E non a caso è proprio lui, insieme a Penelope Cruz (che essendo spagnola, nel ragionamento faviniano, non avrebbe potuto nemmeno lei impersonare la moglie del Drake), i loro battibecchi, i loro scontri, i loro sguardi su cui corre una tensione psicologica palpabile, ad emergere come l’elemento migliore dell’intera pellicola. Remo Girone che interpreta Ferrari in Le mans ’66 è di sicuro più somigliante all’originale ma si può dire che sia meglio di Adam Driver? Tratto dal libro di Brock Yates, la pellicola firmata da Micheal Mann ha il merito di non voler raccontare tutto ma di soffermarsi su un momento particolarmente importante e critico nella vita del fondatore del marchio del cavallino, il 1957, anno su cui si riverberano, tramite rapidi flash, eventi passati e futuri che mescolano corse automobilistiche, crisi coniugali e crisi finanziarie, le ombre sulla fabbrica di Gianni Agnelli e della Ford, la perdita dell’amato figlio Dino, adulteri, incidenti mortali, Taruffi, De Portago, un certo Juan Manuel Fangio, sullo sfondo di un Emilia terra dei motori in cui le due maggiori case automobilistiche che si contendevano trofei e record di velocità, la Ferrari appunto e la “cugina” Maserati, sorgevano a una manciata di chilometri una dall’altra, in una città, Modena, che contava poco più di centomila abitanti. Sorprende solo che in un film sulla Ferrari (ma non è “sulla” Ferrari, è “su” Ferrari), di un regista muscolare come Mann, l’anello più debole sia la lunga sequenza finale sulla mitica Mille Miglia, una sequenza lunga e disordinata, geograficamente sconclusionata, in cui non si ha mai ben chiara la situazione rispetto a chi sia davanti a chi, marchiata da alcune cadute di gusto tendenti al trash, vedi la scena dell’incidente, colpa anche di effetti speciali inspiegabilmente non all’altezza di un blockbuster hollywoodiano. Un capolavoro comunque se si considera il disastro che sono riusciti a combinare con Lamborghini. (La recensione del film “Ferrari” di Michael Mann è a cura di Mirko Nottoli)

Adam Drive in una scena del film “Ferrari” di Michael Mann – Recensione / Analisi

LA SCHEDA DEL FILM “FERRARI” (Ferrari)

Regista: Michael Mann – Cast: Adam Driver, Penélope Cruz, Shailene Woodley, Patrick Dempsey, Michele Savoia, Jack O’Connell, Sarah Gadon, Gabriel Leone, Valentina Bellè, Brett Smrz, Erik Haugen, Tommaso Basili – Genere: Drammatico – Anno: 2023 – Paese: USA – Fotografia: Erik Messerschmidt – Sceneggiatura: Michael Mann, Troy Kennedy-Martin – Durata: 2h 10 min – Distribuzione: 01 Distribution – Data di uscita: 14 Dicembre 2023 – Il sito ufficiale del film “Ferrari” di Michael Mann

Trama: Ferrari, il film diretto da Michael Mann, è ambientato nell’estate del 1957 e racconta il periodo di profonda crisi vissuto dall’ex pilota Enzo Ferrari (Adam Driver), dopo che la bancarotta ha fatto capitolare l’azienda fondata da lui e sua moglie Laura (Penélope Cruz) soltanto dieci anni prima. In questo clima così delicato Ferrari crede una cosa possa sanare le ultime dolorose sconfitte della vita: scommettere tutto ciò che ha in una gara automobilistica, che percorre tutta l’Italia in 1000 miglia, passata poi alla storia, appunto, come Mille Miglia…

FERRARI DI MICHAEL MANN – TRAILER

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