– FEFF: Il programma di martedì 30 aprile, un viaggio libero e irrequieto attraverso i generi e i paesi (News)


UDINE – Il desiderio (ma anche la curiosità, la necessità, l’obiettivo) di cercare nuove narrazioni e nuovi narratori è il cuore pulsante del FEFF. Non solo della ventiseiesima edizione, che sta documentando sia l’attualità sia gli orizzonti del cinema asiatico, ma proprio del FEFF nella sua interezza. Uno sguardo aperto (anzi: spalancato) sull’Estremo Oriente che, dal 1999, si misura con i fronti della distanza culturale e geografica, oltrepassandoli, e con tutte le declinazioni dell’aggettivo “inspiring”, non smettendo mai di approfondirle…
Il programma della settima giornata, lunedì 30 aprile, rappresenta la migliore dimostrazione pratica di quanto abbiamo appena detto: un viaggio libero e irrequieto attraverso la mappa dell’Asia e attraverso i generi cinematografici. Un viaggio che comincia a Taiwan con l’opera collettiva Tales of Taipei, dove si esplorano tutte le declinazioni della parola “amore”, e prosegue nelle Filippine con Rookie, dove la parola “amore” è il filo rosso che collega sport, adolescenza e tematiche LGBTQ+. Di tutt’altro segno, invece, il super fantasy The Yin Yang Master 0, che ci porta in Giappone e, più precisamente, nella Hogwarts dell’epoca Heian, e Fly Me to the Moon, che ci porta ad Hong Kong per raccontarci una toccante storia di immigrazione.
Anche le ultime tre tappe di questa meravigliosa traversata, ovviamente, rappresentano i colori di un paese e di un genere: dall’horror surreale, e ci pensa la prima mondiale di Peg O’ My Heart della superstar hongkonghese Nick Cheung, allo slasher sanguinario, e ci pensa The Guest del sudcoreano Yeon Je-gwang, passando per l’attesissimo (Ab)normal Desire del giapponese Kishi Yoshiyuki. Senza ombra di dubbio, il film più… bizzarramente sessuale del festival! Cronaca di un cult annunciato?

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