– BLACK PARTHENOPE recensione


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Black Parthenope Recensione. La recensione del film “Black Parthenope” di Rita Ricucci. Black Parthenope è il nuovo film di Alessandro Giglio. Siamo a Napoli. Nel sottosuolo di Napoli. Cecile, Jenna Thiam, è figlia di un grosso magnate

Black Parthenope Recensione Locandina

Black Parthenope Recensione Locandina

francese che vuole comprare l’intera area sotterranea. Il suo assistente Yanis, Maziar Firouzi, è un ragazzo che sa di essere sfruttato ai fini dei piaceri di Cecile ma, nonostante questo, l’affianca nella trattazione con il geometra Di Marino, Nicola Nocella, insieme all’assistente del padre Greta, Marta Gastini. Entrati nelle viscere partenopee, la “Napule è mille culure” di Pino Daniele svanisce mostrando invece, la sua faccia oscura e misteriosa. Nelle viscere catacombali abitano leggende e miti di un tempo ancora molto vicino e scheletri millenari. A raccontarne le storie è Gennaro, Giovanni Esposito, il guardiano che, come un traghettatore guida compagnie di visitatori. Qualcosa, qualcuno, però, non gradisce appieno né la visita né la compravendita del luogo. Infatti, misteriose presenze si adoperano affinché nulla sia compromesso del luogo e dei suoi abitanti. A tutti i costi. La storia che si intreccerà nella realtà sembra essere la stessa che il guardiano racconta ai suoi ospiti: la storia del “munaciello”. Alessandro Giglio azzarda un thriller dal tono horror che manca però di struttura narrativa. Mentre l’ambiente, la location, è piuttosto accattivante, la sceneggiatura articola troppe storie personali psicopatologiche: il conflitto di Cecile con il padre, dopo la morte della mamma; l’ambizione dei giovani assistenti, Yanis e Greta complici nell’avidità e nell’invidia della ricchezza di Cecile e del padre magnate; il desiderio di vendetta di Gennaro, il guardiano, che non vuole perdere la sua “casa”. Il film risulta sì claustrofobico, come certamente voleva che fosse lo stesso Giglio, ma lo è in riferimento a una sceneggiatura, firmata da Giglio con Ivan Specchio, che pesa sulle scene senza darne respiro. L’intuizione piuttosto lodevole rimane quella di costringere lo spettatore ad abitare un luogo angusto, un labirinto di muri e pietre che è in sé stesso già horror. Alessandro Giglio non lascia nessuno spazio per l’empatia necessaria ai personaggi che rimangono isolati e soli nei loro stessi meandri psicologici ed emotivi. Anche le riprese non incidono più di quanto avrebbero potuto fare perché si arrestano sui primi piani dei personaggi, talvolta inespressivi, e fanno perdere la tensione accumulata nei vari sincopati percorsi, tra sali e scendi di scale, curve e angoli nascosti. Alessandro Giglio sembra perdere l’occasione di un racconto di formazione dove la protagonista sarebbe potuta uscire dal ventre della città sotterranea come nuova, illuminata. Invece, anche quando siamo fuori dalle viscere partenopee restiamo dentro l’intersecata trama di voci che si confessano l’una all’altra: Cecile al geometra Di Marino, Yanis a Cecile, Gennaro a Greta…ma senza colpire né tramortire. Per questo, anche la scena di un coltello che si avventa sul corpo del giovane Yanis, in un’attesa scontata, finisce per far sorridere. Non di meno sono le urla urlate della giovanissima assistente del padre, Greta, che recita come da copione, evidenziando anche le didascalie. Parthenope si, il film lo è grazie al luogo splendido nel quale è girato. Black non sembra riuscire ad esserlo. (La recensione del film “Black Parthenope” è di Rita Ricucci)

Una scena del film “Black Parthenope” di Alessandro Giglio – Recensione

LA SCHEDA DEL FILM “BLACK PARTHENOPE” (Black Parthenope)

Regista: Alessandro Giglio – Cast: Jenna Thiam, Marta Gastini, Maziar Firouzi, Nicola Nocella, Gianluca Di Gennaro, Giovanni Esposito – Genere: Thriller – Anno: 2021 – Paese: Italia – Scenaggiatura: Alessandro Giglio, Ivan Specchio – Fotografia: Federico Annicchiarico – Durata: 1h 31 min – Distribuzione: Volcano Pictures – Data di uscita: 2 Giugno 2022

Trama: Black Parthenope è il primo film ambientato quasi interamente nelle viscere della città, Napoli Sotterranea, la più estesa del mondo con oltre 3000 anni di storia. Prende spunto dalla leggenda del “monaciello”, come tramandata da Matilde Serao e la intreccia a quella dei pozzari, gli esperti di profondità che lavoravano nel sottosuolo napoletano, per un thriller mozzafiato in cui la tradizione si mescola alla modernità e l’amore di un custode per il sotterraneo aiuta, insieme al monaciello, i protagonisti, rimasti intrappolati negli anfratti della città durante un sopralluogo per trasformare le cave di tufo in mega-parcheggi, a ritrovare se stessi, e nel caso in cui non ci riescano, a perdersi per sempre. Diretto da Alessandro Giglio ed interpretato da Jenna Thiam, Giovanni Esposito, Gianluca Di Gennaro, Marta Gastini, Nicola Nocella e Mizar Firouzi…

BLACK PARTHENOPE – TRAILER

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