– L’UOMO CHE DISEGNO’ DIO film recensione


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L’uomo che disegnò Dio Recensione. La recensione del film “L’uomo che disegnò Dio” di Rita Ricucci. In sala dal 2 marzo il film di Franco Nero, L’uomo che disegnò Dio, prodotto da Louis Nero. Sullo schermo nella veste del protagonista, Emanuele, Franco Nero si misura con la regia

L'uomo che disegnò Dio Recensione Poster

L’uomo che disegnò Dio Recensione Poster

affiancandosi di nomi internazionali e noti al grande pubblico come Kevin Spacey, reduce dalle accuse mosse contro di lui nel 2017 e Faye Dunaway. Emanuele è un uomo vicino all’anzianità, divenuto cieco per una malattia da molto piccolo. Vive da solo e spera in una nuova tecnica giapponese per recuperare la vista. Si tiene occupato insegnando a disegnare nel centro di solidarietà di Pola, Stefania Rocca. L’abilità “visiva” di Emanuele è sostituita da quella manuale, sensibilità cresciuta di pari passo con la sua cecità. Al suono della sola voce riesce a disegnare il volto, il ritratto di chi gli sta accanto. Questo ‘dono’ lo introdurrà nella realtà circense dove accetterà di mettersi in mostra per raggiungere l’obiettivo economico per la sua eventuale operazione agli occhi. Tra gli eccessi delle sue performance, rese pubbliche dai media digitali che gli restituiscono la fama di prodigio, Emanuele conosce la sincerità e la lealtà quando accoglie in casa sua, su richiesta di Pola, una madre e una ragazzina, immigrate dall’ Africa in guerra. La sua fama nei social raggiungerà l’apice quando, a causa di un nonsense, verrà incriminato per abuso su minori, cioè proprio sulla ragazzina ospitata. La narrazione è semplice e lineare al limite del didascalico, con immagini che non lasciano spazio al pensiero dello spettatore perché sono immediate e parlanti. Senza dubbio il pregio de L’uomo che disegnò Dio è quello di un cast che eccelle per intensità ad ogni ciak: Kevin Spacey, è il sospettoso detective; Faye Dunaway è Tasha, l’istrionica conduttrice del programma TV e non ultima, Stefania Rocca, Pola, la responsabile del centro rieducativo dove Emanuele fa volontariato. Tutti esemplari di grande recitazione. Sfiora la vera bellezza la fotografia dedicata ai primi piani di Franco Nero e ai suoi occhi, espressivi e unici. Il volto di Nero riempie lo schermo profumando l’aria della memoria delle sue grandi interpretazioni. L’uomo che disegnò Dio purtroppo non si risparmia, nonostante sia ispirato a una storia vera, scritta a due mani da Lorenzo De Luca e lo stesso Eugenio Masciari, non riesce a tradurre sul grande schermo la drammaticità della vicenda. Piuttosto, si sente l’eccesso di categorie utilizzate senza una buona elaborazione: l’immigrazione, nella storia di Maria e Iaia; il bullismo e la discriminazione, quella subita a scuola da Iaia; i ragazzi borderline della scuola di Pola; la televisione come mezzo di propaganda truffaldina e menzognera; i social, usati da Iaia, per dire la viralità di messaggi ambigui e distorti e non ultimo, l’accattone, falso cieco, individuato in uno scontato napoletano, interpretato da un partenopeo doc come Massimo Ranieri. Ancora più strabiliante, e però eccessivo, è il paradosso di Emanuele, ebreo di nascita, che vorrà disegnare Dio, nella contraddizione, nota a tutti, che nell’ebraismo è vietata ogni rappresentazione dell’Onnipotente quanto la pronuncia del nome stesso. L’uomo che disegnò Dio è perciò un discreto film TV che certamente può migliorare il suo palinsesto. Come dice il protagonista nella sua arringa finale, a proposito dell’alienazione inferta alle persone dalla tecnologia, la televisione non è però il rimedio alla solitudine che si vince solo con la sincerità dei rapporti tra le persone, lasciandosi cullare dall’immaginazione, proprio come i bambini. Insomma, vedere per credere non è l’ultima parola, come dimostra Emanuele. Tuttavia, ciò che è per la televisione non può essere rimpiazzato al cinema la cui portata stilistica nel L’uomo che disegnò Dio ostenta ad esserci. (La recensione del film “L’uomo che disegnò Dio” è di Rita Ricucci)

Una scena del film “L’uomo che disegnò Dio” di Franco Nero – Recensione.

LA SCHEDA DEL FILM “L’UOMO CHE DISEGNO’ DIO” (L’uomo che disegnò Dio)

Regista: Franco Nero – Cast: Franco Nero, Kevin Spacey, Stefania Rocca, Robert Davi, Alessia Alciati, Diana Dell’Erba, Isabel Ciammaglichella, Wehazit Efrem Abrham, Massimo Ranieri, Vittorio Boscolo, Simona Nasi, Sofia Nistratova, Andrea Cocco, Diego Casale – Genere: Drammatico – Anno: 2022 – Paese: Italia – Fotografia: Giuliano Taviani – Sceneggiatura: Eugenio Masciari, Lorenzo De Luca – Durata: 1h 50 min – Distribuzione: L’Altrofilm – Data di uscita: 2 Marzo 2023 – Il sito ufficiale del film “L’uomo che disegnò Dio”

Trama: L’uomo che disegnò Dio, film diretto da Franco Nero, racconta la storia di Emanuele (Franco Nero), un artista anziano, molto solitario e non vedente, che insegna ritrattistica a carboncino nelle scuole serali e che ha una grande capacità poco nota. Nonostante sia cieco, Emanuele è in grado di ritrarre chiunque, semplicemente ascoltandone la voce. Le uniche persone a conoscenza di questa sua dote sono Pola (Stefania Rocca), la sua assistente sociale, e i suoi studenti…

“L’UOMO CHE DISEGNO’ DIO”TRAILER

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