Trinca e Timi tra ossessione erotica e voyeurismo alla Festa del Cinema di Roma (News)


(ANSA) – Roma. Revenge porn, voyeurismo, threesome, bondage e molto altro, come in un dizionario sessuale aggiornato di Richard von Krafft-Ebing, ma siamo solo negli anni Sessanta. È Gli Occhi degli Altri, il nuovo film di Andrea De Sica (I Figli della Notte, Non Mi Uccidere), passato oggi alla ventesima edizione della Festa del Cinema di Roma e che ha come protagonisti una Jasmine Trinca spesso nuda e un Filippo Timi sadico. Il film, prossimamente al cinema con Vision Distribution, è ambientato nel 1960, nella bellezza selvaggia di un’isola posseduta dal ricchissimo marchese Lelio (Timi) che con l’arrivo di Elena (Trinca) inizia un’appassionata e trasgressiva storia d’amore fino al matrimonio.

Liberamente ispirato al delitto Casati Stampa, uno dei casi di cronaca nera più scandalosi dell’Italia del dopoguerra, il film, tra tragedia e melò, racconta questa relazione travolgente e pericolosa tra giochi di ruolo erotici, voyeurismo e complicità. Quando però l’equilibrio si spezza in un’escalation di gelosia tutto inevitabilmente precipita. “Il film è liberamente ispirato al delitto Casati Stampa – dice il regista – perché ti da la possibilità di raccontare oggi una storia che sembra contemporanea. Ovvero mostrare quegli anni Sessanta, simbolo di una certa spensieratezza, e traghettarli fino al contemporaneo”.

Sottolinea Jasmine Trinca, molto somigliante alla Marchesa e del tutto disinvolta anche quando il marito la riprende mentre fa l’amore con degli sconosciuti: “Certo che abbiamo usato un intimacy coordinator, ma in questo film è successa una cosa eccezionale: lo sguardo di un autore maschio èa riuscito a stare addosso al mio corpo senza essere prevaricatore. Comunque – continua l’attrice – tutto è stato fatto in maniera professionale, senza nessuna improvvisazione, anche perché è un film che attraverso i corpi racconta molto altro”. Dice invece Timi: “Era imbarazzante spogliarsi, mettere te stesso al giudizio degli occhi degli altri. In questo film poi io e Jasmine siamo un uomo e una donna che si sentono quasi divini talmente hanno alzato l’asticella del plausibile. Mai come in questo personaggio mi sono ispirato a una massima filosofica di Deleuze che dice: per essere storici bisogna essere contemporanei ed è vero anche in questo caso”. Il film – prodotto da Vivo Film, Wildside, società del gruppo Fremantle, e Vision Distribution in collaborazione con Sky – è scritto da Gianni Romoli, Silvana Tamma e Andrea De Sica, da un soggetto di Romoli e De Sica. Nel cast anche Matteo Olivetti, Anna Ferzetti e la partecipazione di Vincenzo Crea. (fonte ANSA)

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