Tokyo Godfathers | Recensione del Film a cura di Emanuele Pierozzi. Tokyo Godfathers è una favola divertente intrisa di speranza. Ispirandosi al western di John Ford In nome di Dio (Three Godfathers del 1948) tratto dall’omonimo romanzo di Peter B. Kyne, Satoshi Kon costruisce un film dove miscela con maestria la parabola del Natale con vari risvolti umoristici che ne alleggeriscono il simbolismo religioso. Tre barboni, il sedicente ex ciclista alcolizzato Gin, il travestito in cerca di maternità Hana e l’adolescente Miyuki
scappata di casa a seguito di una furibonda lite con il padre, mentre rovistano nella spazzatura trovano una bambina abbandonata. Hana crede che le sue continue preghiere siano state esaudite e si appropria della bambina battezzandola Kiyoko, ma ben presto deve cedere alle pressioni di Gin e Miyuki che, aiutati dal ritrovamento di un biglietto da visita, convincono il ritroso travestito a mettersi alla ricerca dei genitori della neonata.
Nel corso del loro turbolento e tragicomico viaggio, i tre improvvisati detective si trovano a confrontarsi con le loro storie personali dando così ad ognuno la possibilità di sublimare la propria condizione.
Il continuo intrecciarsi della linea narrativa principale con le vicende personali dei protagonisti, il montaggio serrato, la cura minuziosa per il dettaglio e la musica originale e innovativa di Keiichi Suzuki, donano a Tokyo Godfathers un ritmo crescente che trova nel finale il suo pieno completamento. Il versante emotivo/passionale dei personaggi si trova così in perfetto equilibrio con la dimensione ironico/grottesca permettendo a Kon di regalare agli spettatori un film di irresistibile dinamismo, permeato di magia.
Note e curiosità: Tokyo Godfathers è il terzo film di Kon, ormai considerato uno dei maestri dell’animazione giapponese. Si fa notare come scenografo e artista del layout in Patlabor 2 di Oshii Mamoru e in Memories di Katsuhiro Otomo, per il quale realizza le animazioni dell’episodio Magnetic Rose. La Madhouse, una delle più importanti case di produzione di animazione giapponese, gli affida la regia di Perfect Blue (1997) e di Millennium Actress (2001), le cui locandine si vedono in uno spezzone all’inizio del film. Perfect Blue, un giallo in molti punti alla Dario Argento anni 70, pensato inizialmente per l’home video come OAV, é stato realizzato come film per le sale cinematografiche e lanciato sul mercato internazionale, ma da noi distribuito solo in videocassetta.
Tokyo Godfathers è poesia ricca di suspense, che arriva diretta al cuore senza lasciarsi mai permeare da un sentimentalismo di facciata. (Tokyo Godfathers | Recensione del film a cura di Emanuele Pierozzi)
Trama: La storia di Tokyo Godfathers si svolge nella frenesia notturna di Tokyo, durante la notte di Natale. Tre senzatetto – un’ex drag queen, un uomo di mezza età alcolizzato e una ragazza in fuga da casa – trovano una neonata abbandonata tra i rifiuti. La loro decisione di riportarla ai genitori dà inizio a un viaggio rocambolesco, fatto di incontri imprevedibili, coincidenze miracolose e verità da affrontare. Un racconto di umanità e seconde possibilità, perfetto per il pubblico di ogni età…

LA SCHEDA DEL FILM TOKYO GODFATHERS (t.o. Tôkyô goddofâzâzu)
Regista: Satoshi Kon e Shogo Furuya – Genere: Animazione – Anno: 2003 – Paese: Giappone – Sceneggiatura: Satoshi Kon, Keiko Nobumoto – Fotografia: Katsutoshi Sugai – Durata: 1 h 31 min – Distribuzione: MetaCinema, Nexo Studios (evento speciale al cinema nel 2025) – Data di uscita: 24 Novembre 2025 – Il sito ufficiale del film Tokyo Godfathers di Satoshi Kon e Shogo Furuya
GUARDA IL TRAILER UFFICIALE DEL FILM TOKYO GODFATHERS:

Lascia un Commento