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Together | Recensione | Poster

La storia prende avvio da un presupposto apparentemente semplice: una coppia in crisi decide di trasferirsi in una casa isolata per ricucire un legame logoro. Lui è un musicista indie dal successo incerto, lei un’insegnante alla ricerca di stabilità. L’ambiente rurale, con il suo silenzio e la sua distanza dal mondo, dovrebbe essere il terreno ideale per ricostruire un’intimità perduta. Ma durante una passeggiata nei boschi, un evento inspiegabile – la caduta in un burrone e il contatto con una sostanza viscosa e sconosciuta – trasforma radicalmente il loro rapporto.

Quello che era un legame fragile e pieno di incrinature diventa una connessione letterale: i due si scoprono attratti in modo irresistibile, fisicamente incapaci di staccarsi l’uno dall’altra. Together si trasforma così in un’esplorazione inquietante della dipendenza affettiva, della paura dell’abbandono e dell’annullamento del sé all’interno della coppia. Col passare del tempo, la fusione fisica diventa una condanna e un’ossessione, mentre sullo sfondo emerge una leggenda legata a una setta e alla filosofia platonica: l’idea dell’anima gemella come metà perduta assume qui un significato letterale e perturbante.

Shanks costruisce un racconto che gioca su più livelli. Da un lato, Together funziona come horror corporeo, seguendo la tradizione di Cronenberg ma declinata in chiave più psicologica e relazionale. Dall’altro, è una parabola sull’amore contemporaneo e sulla codipendenza, sulle dinamiche tossiche che trasformano il desiderio di unione in prigione. Together è visivamente potente – l’uso della materia organica e del contatto fisico come elemento narrativo è tra i suoi punti di forza – e riesce a creare immagini di forte impatto emotivo e simbolico.

Tuttavia, proprio la sua natura dichiaratamente metaforica rappresenta un’arma a doppio taglio. Together sembra preoccuparsi di sottolineare a ogni passo il significato nascosto dietro le immagini, rendendo l’opera talvolta troppo esplicita, quasi declamatoria. L’equilibrio tra racconto e simbolismo si spezza in più di un’occasione, e il rischio è quello di appesantire un’idea che, se lasciata più libera, avrebbe potuto risultare ancora più disturbante e incisiva.

Nonostante questi limiti, Together resta un film piacevole nel suo tentativo di rielaborare il discorso sull’amore e sulla simbiosi attraverso il linguaggio del corpo. Sicuramente non lascerà il segno come i grandi classici del body horror, ma rappresenta comunque un esperimento riuscito e, soprattutto, un invito a riflettere su quanto spesso l’amore, più che unire, finisce per inghiottire. (La recensione del film Together è a cura di Matteo Marescalco)

Trama: Nel film Together, Tim e Millie sono una giovane coppia e si amano. Musicista lui, insegnante lei, la loro relazione giunge a un punto di svolta quando si trasferiscono in un paesino sperduto tra boschi e campagna, lontani da tutto ciò che conoscono e che è loro familiare. Mentre i due cercano di adattarsi alla nuova situazione, l’incontro con una misteriosa forza sovrannaturale darà una brusca sferzata al loro rapporto, rendendoli letteralmente inseparabili. Alison Brie (Community, Glow, Una donna promettente) e Dave Franco (Now You See Me, The Disaster Artist, Love Lies Bleeding) sono gli affiatati protagonisti di un horror audace, inquietante e inesorabilmente romantico, che reinventa la relazione di coppia come legame di carne, ossa e sangue...