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Thor Love and Thunder Recensione Poster

capitolo, Thor: love and thunder e, in fondo, gli giova, tutta basata sul contrasto tra la potenza, la prestanza fisica, l’avvenenza, l’invulnerabilità del dio del tuono e la sua fragilità emotiva, la sua sensibilità sentimentale, la sua instabilità interiore. Dammi tre parole, sole, cuore e amore. Sai che palle altrimenti avere a che fare con un Dio che in quanto Dio è perfetto? Thor no, è tutto fuorchè perfetto, mezzo yippie figlio dei fiori, mezzo metallaro, seguace di una di quelle rock band anni ’80, tutti capelli lunghi, borchie e giubbotti di pelle ma che poi ti sfornavano una ballad strappalacrime via l’altra. Everything i do i do it for you. Lui infatti se ne sta a meditare sull’amore universale nel tentativo di ricomporre il suo cuore spezzato poi quando i Guardiani della Galassia gli chiedono cortesemente una mano, distrugge un pianeta in quattro e quattr’otto. Nel cuore e nell’anima, tanta voglia di lei, Jane Foster, alias Natalie Portman che riprende il ruolo abbandonato una decina d’anni fa. Ebbene sì, in tutto questo tempo i nostri eroi non si erano mai più incontrati e quando succederà non mancheranno le sorprese. Never say goodbay. I’d do anything for love but I won’t do that. La prima ora scivola via così, tra gag, battute, siparietti comici, clima goliardico da fine anno scolastico dove tutti si divertono come ad una festa che può andare avanti ad oltranza e nessuno si preoccupa di che ora è. Il meccanismo del resto è oliato, Taika Waititi alla regia riprende da dove aveva lasciato, Chris Hemsworth è nato per fare Thor e quando può prendersi per il culo va a nozze, cammei spumeggianti di Matt Damon, Sam Neil, Melissa McCarthy e il più sfigato dei fratelli Hemsworth, Luke, che però dimostra di non deficitare anch’egli in autoironia, si diverte anche Russel Crowe nella parodia del suo ex status di sex symbol, in gonnella e armatura a coprire la panza. Si smette di ridere e Thor: love and thunder cambia mood quando sale in cattedra Christian Bale, ovvero ogni qual volta appare sulle scene, e dimostra urbis et orbis: a) cosa significa recitare, anche in un film di supereroi; b) come si fa a interpretare un cattivo, soprattutto in un film di supereroi; c) l’importanza, per qualsiasi fim, di poter contare su un cattivo efficace. Tutto ciò lo fa non con atteggiamenti eccentrici, esplosioni di follia, occhi fuori dalle orbite ma sempicemente con lo sguardo e la postura, dolente, disperato, risoluto, spietato. Ecco allora che i frizzi e i lazzi lasciano posto all’epica, al dramma, alla verità e alla profondità dei sentimenti che neppure una vita di dolori, perdite, vessazioni, sbagli, l’adesione al lato oscuro della foza, possono cancellare. Perchè l’unica cosa di cui abbiamo bisogno, ci insegne Thor: love and thunder, è l’amore. All you need is love. (La recensione del film “Thor: Love and Thunder” è di Mirko Nottoli)