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ParaNorman | Recensione | Poster

Il piccolo Norman, outsider introverso e appassionato di horror che vive in un paesino intriso di leggende sulle streghe e riecheggiante di spiriti indecisi tra l’aldilà e vecchi regolamenti di conti, viene scelto dalla sua piccola comunità per fronteggiare un’invasione di zombie. Epitome di tutti gli eroi dotati di qualità extrasensoriali, che li rendono alieni e spesso invisi a chi li circonda, Norman si lancia nell’intrepida avventura di far valere la sua singolare capacità di parlare con i morti.

Per dimostrare che la prospettiva più ordinaria sulla vita, quella meccanica e scimmiesca di tanti presunti “normali”, non sempre è quella vincente. Vivace e coloratissimo nella confezione, ParaNorman cavalca la proverbiale paura infantile delle creature e dei paesaggi ultraterreni per sfatare con ironia i pregiudizi fallaci sulle categorie della mente.

In un vortice di situazioni esilaranti, incisi terrificanti e sprazzi di morale abilmente camuffati, ParaNorman coinvolge grandi e piccoli in una gustosa provocazione degli stereotipi cinematografici (gli stessi che negano l’horror agli under 18), divertendo a raffica e spaventando quanto basta. (La recensione del film ParaNorman è a cura di Elisa Lorenzini)

Trama: ParaNorman è un film d’animazione diretto da Sam Fell e Chris Butler. Nella cittadina di Blithe Hollow, nel Massachusetts, vive il piccolo Norman Babcock (voce originale di Kodi Smit-McPhee) con la sua famiglia, formata dal padre Perry, la madre Sandra (voce originale Leslie Mann) e la sorella teenager Courtney (voce originale Anna Kendrick). Il giovane Norman è considerato da tutti un po’ fuori di testa, a causa di un’abilità che dice di possedere: il ragazzo afferma infatti di poter parlare con i morti, compresa la propria nonna, con cui ama guardare insieme i film del terrore alla televisione. A parte l’amico del cuore Neil, nessuno crede a Norman, che viene puntualmente emarginato e maltrattato dai suoi compagni di classe…