“Le Iene”, trent’anni dall’esordio di Quentin Tarantino: le curiosità del cult – News!


Completo nero, occhiali Ray-Ban Wayfarer, un colpo da organizzare a Los Angeles da una banda con colori come nomi in codice, Mr. Blonde, Mr. White, Mr. Pink, Mr. Brown, Mr. Blue, Mr. Orange. “Le Iene” è il primo leggendario film di Quentin Tarantino,

pietra miliare del cinema e manifesto/presentazione di quello che sarà il suo cinema da lì a venire tra violenza e sangue, citazionismo, dialoghi stranianti, umorismo grottesco e frammentazione temporale. Presentato in anteprima al Sundance Festival il 21 gennaio 1992, come molte delle opere che hanno precorso i tempi e il gusto, il film non fu capito in fondo quando uscì al cinema. Ci volle il successo clamoroso di “Pulp Fiction” a Cannes nel 1994 (vinse la Palma d’oro) perché si rivalutasse l’opera precedente del regista che oggi appare un vero proprio paradigma narrativo che trascende il cinema di genere.

IL PRIMO PROGETTO – Verso la fine degli anni 80 Tarantino faceva il commesso in una videoteca di Manhattan Beach e accarezzava il sogno di girare “Le iene” con un budget di trentamila dollari, e con gli amici come protagonisti. Tutto ha preso un’inaspettata svolta quando il produttore Lawrence Bender ha mostrato il copione al suo insegnante di recitazione, il quale lo ha mostrato alla moglie che a sua volta lo ha fatto leggere a Harvey Keitel. E’ stato proprio Keitel l’elemento fondamentale: la sceneggiatura gli era piaciuta così tanto che ha deciso di co-produrre il film, lanciando così Tarantino nel firmamento cinematografico.

PRIME PROIEZIONI DISASTROSE – Tarantino aveva raccontato che durante le prime proiezioni del film ai festival aveva notato diverse persone uscire dalla sala, ma soprattutto per una di queste è rimasto sconcertato: “Ho iniziato a contare le persone che se ne andavano durante la scena della tortura e sono arrivato a 33. Poi ho pensato che al Sitges Horror Film Festival avrebbero resistito bene, visto che avevano appena fatto vedere ‘Splatters, gli schizzacervelli’ di Peter Jackson, e invece anche lì 5 persone sono andate via, tra cui Wes Craven! Il fottuto Wes Craven che ha fatto ‘L’ultima casa a sinistra!’ Il mio film era davvero troppo duro per lui?”.

IL MONOLOGO SU “LIKE A VIRGIN” – Nella prima scena del film il personaggio di Mr. Brown (Tarantino) tiene un monologo sul significato del testo di “Like A Virgin” di Madonna e cerca di spiegare la sua interpretazione sostenendo che sia “una metafora a proposito dei c***i grossi”. Dopo aver visto il film, la star della musica fece arrivare al regista una copia dell’album “Erotica”, pubblicato sempre nel 1992, con la dedica: “Non parla del c***o, ma d’amore. Madonna”.

I TRUNK SHOT
Il trunk shot è una delle inquadrature più iconiche e amate da Quentin Tarantino, mostrate fin da “Le Iene”. E’ un’inquadratura dal basso in cui i protagonisti vengono ripresi frontalmente e a mezzo busto, ma la particolarità è che la telecamera è posta all’interno di un bagagliaio. Succede più volte nel cinema del regista, da “Pulp Fiction”, a “Jackie Brown”, passando per “Kill Bill” e “Grindhouse-A prova di morte”.

LA SCENA DELLA TORTURA – Uno dei momenti cult del film è senza dubbio la scena in cui Mr. Blonde (Michael Madsen) tortura Kirk Baltz tagliandogli un orecchio ballando sulle note di “Stuck in the Middle With You” dei Stealers Wheel. L’attore americano aveva spiegato: “Non ho mai fatto quella scena nelle prove, ne ero piuttosto spaventato. Non sapevo cosa fare, la sceneggiatura diceva ‘Mr. Blonde balla in modo maniacale’. Continuavo a chiedermi ‘Che cazzo significa? Tipo Mike Jagger? Come cazzo la faccio?’. Ho sentito la musica e mi sono detto ‘Ok, mi invento qualcosa’”. Quentin Tarantino ha avuto più scontri con Harvey Weinstein (all’epoca a capo della Miramax) per convincerlo a includere la scena: il produttore pensava che avrebbe avuto un impatto negativo sul pubblico.

COMPAGNO DI MILLE AVVENTURE – Le scene in cui Tarantino recita sono state girate da Robert Rodríguez, con cui Quentin ha collaborato in diversi progetti, tra cui “Dal tramonto all’alba” (sceneggiatura di Tarantino e regia di Rodriguez) e “Grindhouse” (due episodi equamente divisi).

UN FILM DI RAPINA SENZA RAPINA – Tarantino ha sempre confermato di non aver mai girato la scena della rapina principalmente per ragioni di budget. Però ha rivelato che mentre lavorava al film si è accorto che la mancanza di quella scena avrebbe contribuito ad aumentare sia la tensione che l’ambiguità della storia.

ALTRI NOMI PER IL CAST – Tanti altri grandi nomi di star hanno fluttuato intorno al film senza poi far parte del cast. Ad esempio George Clooney, che fece il provino per il ruolo di Mr. Blonde, o Samuel L. Jackson per quello di Mr. Orange. Tra gli altri che furono valutati ricordiamo David Duchovny, Matt Dillon e Viggo Mortensen. Tarantino avrebbe voluto Christopher Walken, che però rifiutò, e Dennis Hopper, che non riuscì a contattare. In tutt’altro modo invece andò con James Woods: l’agente non diede mai il copione all’attore perché il compenso era troppo basso per i suoi standard e quando Woods lo scoprì, licenziò l’agente. (dal tgcom)

 

Lascia un Commento