INVISIBILI, la recensione del film di Ambra Principato


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La recensione del film Invisibili a cura di Rita Ricucci. Dal 17 luglio, in sala il primo film di Ambra Principato, Invisibili, una produzione RedVelvet, Kavac con Rai Cinema, distribuito da Fandango. Elise risulta invisibile agli occhi di tutti tranne del nuovo arrivato nella sua scuola, in Val Bruma, Tommy. Infatti, arrivato in classe, dopo la presentazione ai compagni, il professore gli assegna proprio il banco di Elise, la quale si mostra sulla soglia della porta e lo affronta con glaciale gelosia.

Anche Tommy sembra essere “non visto” dagli altri che si avvicinano a lui con atteggiamenti da bulli, senza far mancare di cenni di violenza. Sara, invece, la “bella” della classe è l’unica a “vedere” la fragilità e la delicatezza del nuovo amico che viene dalla città, Milano.

Invisibili | Recensione | Poster

Invisibili | Recensione | Poster

I segni premonitori della storia, impressi sulla lavagna all’ingresso del protagonista in classe, sono i “9 cori angelici” ripresi dal canto XXVIII del terzo della Divina Commedia di Dante, Paradiso, che, come freccia indicatrice ci presentano i protagonisti come possibili angeli: Tommy, capace di sentire la richiesta d’amore di Elise pari a quella di sua madre; Elise, che cerca di resistere all’esistenza, sperando nell’abbraccio del padre.  

Il film di Ambra Principato ricalca i tratti di un classico film di formazione nella trama di interesse odierno come quello dell’affettività giovanile. Con molti intrecci e digressioni psicologiche che spesso rischiano di non essere sviluppati appieno, Invisibili mostra la difficoltà per i ragazzi di oggi, nell’ essere ascoltati, guardati nelle loro paure, nei loro sogni mentre la soluzione del dramma, vicina ai più sensibili, è quella di desiderare di scomparire, di non essere presenti agli altri per non dover affrontarli, conoscerli.

Così, nelle parole di Tommy: non tutti vogliono stare in mezzo a persone, alcuni vogliono solo sparire, c’è la verità di un’adolescenza difficile nella quale si è dominati dal dolore, incapaci di elaborarlo. Per questo, nonostante nella onomatopeica, il titolo Invisibili richiami il senso della vista, quello dell’udire, ascoltare, sentire, è il focus primario del film.

Infatti, a mancare è l’ascolto della paura di Tommy che dopo la separazione dalla madre, la cui sofferenza psichiatrica l’ha annullata come tale è totalmente solo; per Elise è mancato l’ascolto del padre, quando è stata lasciata da sola mentre l’interesse paterno si spostava agli affari, o quello della scuola, di professori e compagni che si perdevano nell’indifferenza, mentre subiva azioni di revenge porn.

Tutto scorre in modo lineare nel film, i flashback sul passato dal colore scuro dei due protagonisti sono intuibili, dal vuoto nella casa immensa di Elise che sottolinea l’assenza di una famiglia, ai segni di follia maniacale della madre di Tommy che sfogava il suo impetuoso dolore della morte del marito, sulle braccia e sulla schiena del figlio, ora, in custodia dei nonni a Val Bruma.

Il tentativo più riuscito di Invisibili è certamente quello di far parlare la bellezza dell’arte, il cui valore intrinseco già mostra “ciò che è invisibile agli occhi”. Gli schizzi a matita di Tommy sono il resoconto dell’inferno che porta dentro mentre la musica che suona Elise è il desiderio dell’essere amata e le note mancanti della fine sono segno dell’amore paterno non vissuto.

Nonostante questo, il film fatica a decollare più per la sceneggiatura e la direzione attoriale che per le riprese e la fotografia, invece molto curate. La scelta di una recitazione sussurrata non aiuta certo a dare profondità al film, e anche i costumi stereotipati dei personaggi non restituiscono spessore alle figure angeliche alluse. Dall’Accademia d’Arte alla Settima Arte, il cammino di Ambra Principato è certamente un working in progress e con Invisibili potrebbe essersi assicurata la visione tra gli studenti più giovani, tuttavia, non imprime ancora il suo segno di riconoscimento cinematografico. (La recensione del film Invisibili è a cura di Rita Ricucci)

Una scena del film Invisibili di Ambra Principato | Recensione di Rita Ricucci

LA SCHEDA DEL FILM INVISIBILI (t.o. Invisibili)

Regista: Ambra Principato – Cast: Justin Korovkin, Sara Ciocca, Zoe Nochi, Gabriele Rizzoli, Gabriele Verde, Aurora Cancian, Pier Giorgio Bellocchio, Rossella Celati – Genere: Drammatico – Anno: 2025 – Paese: Italia – Sceneggiatura: Ambra Principato – Fotografia: Davide Sondelli – Durata: 1 h 40 min – Distribuzione: Fandango – Data di uscita: 17 Luglio 2025 – Il sito ufficiale del film Invisibili di Ambra Principato

Trama: Invisibili, il film diretto da Ambra Principato, è la storia di Elise e Tommy (Sara Ciocca e Justin Korovkin), due anime spezzate che affrontano il dolore in modi opposti ma complementari, cercando un senso nel caos che li circonda. Per Elise, l’invisibilità non è un superpotere, ma una condanna quotidiana. Essere ignorata le pesa come una prigione, una gabbia silenziosa da cui non riesce a fuggire. Tommy, al contrario, sogna di sparire per sfuggire a un dolore che lo divora dall’interno e che sembra non trovare parole. Il loro incontro è l’inizio di un legame profondo e inatteso, nato quasi per caso, che li porterà a confrontarsi con le proprie paure più oscure e con le ombre dell’adolescenza. Insieme, scopriranno che il dolore non sempre grida, ma a volte sussurra, si insinua nel silenzio e si confonde con la realtà fino a consumarla, lasciando tracce invisibili…

GUARDA IL TRAILER UFFICIALE DI INVISIBILI:

Invisibili – Trailer Ufficiale

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