Frankenstein | Recensione del Film a cura di Mirko Nottoli. Guillermo del Toro ci sta simpatico. Uno che ha fatto Hellboy e Pacific Rim non potrebbe non starci simpatico. Lo metteremmo, tuttavia, nel cosiddetto club dei sopravvalutati, di alleniana memoria. Insieme a lui anche a Robert Eggers. Uno infatti ha fatto Frankenstein, l’altro Dracula (o Nosferatu, che dir si voglia), ottenendo esiti non dissimili. Nonostante Del Toro abbia dichiarato che Frankenstein è il film che ha sempre voluto realizzare, la sensazione è che il ricorso ai classici resti uno dei modi migliori per sfangarla quando le idee
scarseggiano (in attesa del Dracula di Luc Besson, a propostito di tizi la cui vena creativa si è esaurita da un pezzo), venendo per lo più utilizzati, i classici, come meri pretesti atti a certificare l’estro visionario del cineasta di turno (considerando che a livello contenutistico, tali “riletture” rileggono ben poco), attraverso un armamenterio visivo sontuso ma che, a conti fatti, finisce per apparire, salvo in rari casi (Dracula di Coppola), convenzionale e, tutto sommato, banalotto, confermando la pochezza d’ispirazione di cui sopra.
Prendiamo per esempio la creatura di Frankenstein: gira e rigira, si fatica a darle una sembianza che sfugga al ridicolo. Quello che del Toro ci teneva così tanto a mostrarci (che di suo ha un gusto tendente alla pacchianata baroccheggiante, come dimostrano Crimson Peak o il recente Pinocchio, altra rilettura che boh…), è una via di mezzo tra gli esseri di Prometheus e Avatar, tra Lestat e il Fantasma dell’opera, incappucciato come il De Niro di Branagh.
L’incipit ci ha illusi: Frankenstein è un vero mostro, mette i brividi tanto è rabbioso, inarrestabile, dotato di una forza sovraumana, un po’ Hulk un po’ La Cosa. Poi però nel flashback che segue, il film lo riporta nei binari del politicamente corretto così in voga oggi, un buonismo che lo vuole anima candida, bisognosa di affetto e incline al piagnisteo, contrapposto a Victor che invece è uno stronzo impresentabile, il tutto per arrivare a dire che il mostro è il buono e il buono è il mostro.
La storia, del resto, quella è e ci ha sempre lasciati perplessi. Tuttavia sono diverse nel Frankenstein di Del Toro le cose che non tornano: 1- non torna la logica: perchè Victor, per assemblare la creatura, prende e cuce pezzi da vari cadaveri? se l’obiettivo è dare la vita, non era più semplice prendere un cadavere integro? 2- non torna l’accanimento di Victor nei confronti della creatura: in fin dei conti non è particolarmente mostruosa (è Jacob Elordi con delle cicatrici in faccia, e che cazzo!), non è particolarmente stupida, ha una capigliatrura soffice che potrebbe fare la pubblicità della Clear al posto di Haaland e si esprime comunque meglio di certa gente che siede in parlamento. 3- Non tornano i tempi: il film vorrebbe farci credere che la creatura impari a leggere sbirciando il nonno che insegna alla nipotina; quanto tempo impiega? un giorno, un mese, un anno? e nel frattempo nessuno si accorge della sua presenza? 4- Non tornano le cicatrici che si rimarginano: cosa c’entra Wolverine con il galvanismo? 5- Non torna che pur non avendo mai conosciuto una donna, la creatura chieda a Victor di avere una compagna: sì, conosce Elizabeth ma la conosce come essere umano, in verità non ha esperienza di cosa sia una donna. 5- Non torna la geografia: i due sono a Edimburgo, scappano e per magia finiscono al Polo Nord (!): sì, ok, ci sono le ellissi, raccontarlo un po’ meglio però non guasta.
Del Frankenstein di Del Toro, dunque, passato fuori concorso a Venezia e già osannato dalla critica all’unanimità, cosa conserviamo? Conserviamo le interpretazioni degli attori, su tutti Oscar Isaac, conserviamo le scenografie, i costumi, la fotografia, conserviamo un bello spettacolo per gli occhi, da vedere al cinema, peccato che lo diano su Netflix. (Frankenstein | Recensione del film a cura di Mirko Nottoli)
Trama: Scritto e diretto da Guillermo del Toro, FRANKENSTEIN arriva su Netflix il 7 novembre. Con Oscar Isaac, Jacob Elordi, Mia Goth, Felix Kammerer, Charles Dance e Christoph Waltz. Il regista premiato agli Oscar® Guillermo del Toro adatta il racconto classico di Mary Shelley su Victor Frankenstein, uno scienziato geniale ma egoista che dà vita a una creatura mostruosa con un esperimento che porterà alla tragica fine di entrambi…
Il Film Frankenstein di Guillermo del Toro è disponibile in Streaming su ![]()

LA SCHEDA DEL FILM FRANKENSTEIN (t.o. Frankenstein)
Regista: Guillermo del Toro – Cast: Jacob Elordi, Mia Goth, Oscar Isaac, David Bradley, Christoph Waltz, Lars Mikkelsen, Christian Convery, Felix Kammerer, Sofia Galasso, Ralph Ineson – Genere: Horror – Anno: 2025 – Paese: Messico, USA, Gran Bretagna – Sceneggiatura: Guillermo del Toro – Fotografia: Dan Laustsen – Durata: 2 h 29 min – Distribuzione: Netflix – Data di uscita: 23 Ottobre 2025 – Il sito ufficiale del film Frankenstein di Guillermo del Toro
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