UDINE – Sono 12, quest’anno, i titoli che portano una firma femminile. 9 in concorso, 3 fuori concorso. E la quinta tappa del FEFF 27 vedrà scintillare uno dei film più attesi (e più emblematici) non solo dell’uragano rosa ma dell’intera edizione: Her Story della regista Shao Yihui. Un vero giro di vite all’interno delle produzioni mainstream cinesi, un vero fenomeno di costume per cui i giornalisti hanno sfoderato il paragone con Barbie di Greta Gerwig: sia in termini d’impatto commerciale, sia in termini d’impatto culturale (sotto la patina di leggerezza narrativa pulsano i temi spigolosi della gender equality).
Come Like a Rolling Stone della regista cinese Yin Lichuan e Sunshine della regista filippina Antoinette Jadaone, lungamente applauditi nei giorni scorsi, anche Her Story punta lo sguardo sulla stessa urgenza sociale: il diritto delle donne ad autodeterminarsi, a ribellarsi, a volare con le proprie ali. Ed ecco che questa commedia vivace, acuminata e piena di humour ci racconta la storia di una giornalista, una cantante e una bambina chiamate ad essere più forti delle discriminazioni quotidiane e di tutte le pressioni determinate dalla comunità maschile…
Anche il programma di oggi (28 aprile) è ricchissimo, ovviamente, e ci farà viaggiare attraverso l’Asia dalla mattina alla sera. Un itinerario che si aprirà in Vietnam con il sorprendente Betting with Ghost e proseguirà a Taiwan con il feroce Organ Child, per poi toccare la Corea del Sud con The Land of Morning Calm, la Cina con il raffinatissimo noir Deep in the Mountain (il regista, Li Yongyi, ha montato alcuni dei film più recenti di Zhang Yimou) e il Giappone con Angry Squad, irresistibile commedia poliziesca di Ueda Shinichiro (sì, proprio lui, il papà del super cult fareastiano One Cut of the Dead!). Assolutamente da non perdere, infine, la world premiere di Lonely Seventeen, restaurato nel 2024: il titolo con cui prenderà il via il tributo a Pai Ching-jui.
Lascia un Commento