Euro Balkan Film Festival, a Roma dal 30 ottobre al 6 novembre (News)


Immaginate un ponte. Non uno qualsiasi, ma uno capace di unire epoche, culture e ferite, come quello narrato da Ivo Andrić ne Il ponte sulla Drina. È questa l’anima dell’Euro Balkan Film Festival 2025: dal 30 ottobre al 6 novembre Roma diventa crocevia di narrazioni visive, intrecciando le voci più vive del cinema balcanico e delle sue comunità diasporiche per ridefinire l’identità europea attraverso culture, generazioni e linguaggi condivisi. 

Nel trentennale del genocidio di Srebrenica e degli Accordi di Dayton, il cuore del festival batte per la “Generazione Dayton”, quei giovani registi che, con la camera in mano e ferite nell’anima, trasformano il dolore in storie di riconciliazione. Sarajevo, crocevia di lingue e religioni, città ferita ma vitale, dove moschee, sinagoghe e chiese convivono accanto alle cicatrici dell’assedio, diventa emblema della possibilità di convivere con la complessità. 

Il festival nasce come un laboratorio di narrazione visiva che sfida gli stereotipi e riafferma il cinema come strumento di riconciliazione e consapevolezza. Come sottolinea il fondatore Mario Bova: “Il cinema europeo deve abbracciare la complessità delle sue identità, superando visioni riduttive che relegano i Balcani a un’immagine di conflitto. Srebrenica ci ricorda il costo dell’indifferenza: il cinema balcanico rifiuta il silenzio e costruisce un dialogo che l’Europa non può ignorare”. 

Un programma che sfida e unisce 

Organizzato dall’Associazione Occhio Blu – Anna Cenerini Bova, il festival si svolge negli spazi simbolo di Casa del Cinema, Cinema Troisi, Nuovo Cinema Aquila, Centro Sperimentale di Cinematografia e Spin Time. La selezione presenta 12 paesi e 8 coproduzioni italo-balcaniche (Serbia, Albania, Bosnia, Croazia, Slovenia, Bulgaria, Montenegro), affrontando temi centrali del presente: memoria bellica, patriarcato, migrazione, emancipazione femminile, nuove forme di famiglia, resilienza comunitaria. 

Tra i titoli in concorso: 

  • Il silenzio degli dei (Dwelling among the gods) di Vuk Ršumović (Serbia-Italia-Croazia, 100′, 2024): odissea lungo la rotta migratoria, con la famiglia di una donna afghana che cerca la verità su un rifugiato scomparso. 
  • Waterdrop di Robert Budina (Albania-Italia-Kosovo-Romania, 95′, 2024) una madre albanese sfida un sistema corrotto per dimostrare l’innocenza del figlio. 
  • Little Trouble Girls di Urška Djukić (Slovenia-Italia-Croazia-Serbia, 89′, 2025) introspezione mistica di una giovane in viaggio in Italia. Premio FIPRESCI nella sezione Perspectives a Berlino 2025.  
  • Windless di Pavel Vesnakov (Bulgaria-Italia, 100′, 2024) un espatriato bulgaro riscopre le verità nascoste del padre defunto. 
  • The New Year that Never Came di Bogdan Mureșanu (Romania-Serbia, 120′, 2024) sei storie intrecciate nell’ultima notte del regime Ceaușescu, vincitore Miglior Film nella sezione Orizzonti Venezia 2024. 
  • Arcadia di Yorgos Zois (Grecia-Bulgaria, 99′, 2024) esistenzialismo e perdita in un resort balneare. 
  • La rinuncia del principe (Wondrous is the silence of my master) di Ivan Salatić (Montenegro-Croazia-Francia-Italia-Serbia, 110′, 2024) identità e contaminazioni culturali tra Montenegro e Italia nel XIX secolo. 
  • Afterwar di Brigitte Stærmose (Danimarca-Kosovo-Svezia-Finlandia, 85′, 2024) il Kosovo rievocato tra sperimentazione e testimonianza, presentato Berlino 2024. 
  • Fiume o Morte di Igor Bezinović (Croazia-Italia-Slovenia, 112′, 2025) rilettura critica e partecipata dell’impresa di D’Annunzio a Rijeka, vincitore Tiger Award Rotterdam. 
  • Motherdi Teona Strugar Mitevska (Belgio – Macedonia del Nord, 104’, 2025) la fede di Madre Teresa tra India e Balcani in una coproduzione internazionale. Film di apertura della sezione Orizzonti a Venezia nel 2025. 
  • Gym di Srđan Vuletić (Bosnia-Slovenia-Croazia-Mongolia, 85′, 2024 autoritarismo e dinamiche di potere in una piccola impresa di catering bosniaca. 

Anteprima – “Benvenuti amici Balcani”, 28 ottobre, allo Spin Time  

Il Festival si apre con un gesto simbolico: un ritorno a Sarajevo, città ferita eppure pulsante, che porta ancora le cicatrici e le memorie dell’assedio più lungo della storia europea recente (1992-1996), quando per quasi quattro anni la città fu isolata, bombardata e assediata, con migliaia di vittime civili e il tessuto sociale profondamente lacerato. 
In questa cornice si colloca la proiezione di  Dom  di Massimiliano Battistella (Italia/Bosnia-Erzegovina, 83’), film presentato in apertura della sezione “Notti Veneziane” alle Giornate degli Autori di Venezia (XXII edizione). Il documentario racconta il ritorno di Mirela, quarantenne bosniaca che, dopo aver vissuto in Italia, torna alla sua città natale e all’orfanotrofio Dom Bjelave, attraversando archivi familiari e passaggi intimi per ricomporre la sua identità e quella di una città che rinasce dalle sue ferite. 
Conversano con il pubblico Mario Bova, Gaia Furrer, Giorgio Gosetti, Riccardo Biadene, Battistella, Fatima Neimarlija, Mirela Hodo e Lisa Pazzaglia e, a conclusione, Musiche dai Balcani. 

Omaggi e celebrazioni 

L’edizione 2025 rende omaggio ai maestri e alle memorie. Il 30 ottobre l’Evento speciale: Omaggio alla Cultura Albanese. In ricordo di Dhimitër Anagnosti. Il festival rende omaggio al grande regista albanese in occasione della sua recente scomparsa con la proiezione di una miscellanea tratta dalle sue opere più significative. 

Il 2 novembre, un focus sulla Romania porterà in primo piano il visionario Radu Jude con il suo Kontinental ’25, seguito da un panel moderato da Maurizio Sciarra con Silvia Costa e Giona A. Nazzaro. Prevista inoltre la proiezione di The New Year that Never Came di Bogdan Mureșanu e panel con il regista con Mihaela Gavrila e Andrea Scarpa. 

Nella stessa giornata, un omaggio ad un direttore della fotografia: Vladan Radović dai Balcani all’Italia: luci e radici del cinema.  

Il 4 novembre Ado Hasanović presenterà I diari di mio padre, toccante omaggio alla memoria di Srebrenica. La proiezione sarà preceduta dall’incontro con Miljenko Jergović, narratore dell’intimità e della memoria, e la consegna del Premio Ismail Kadaré per la cooperazione culturale euro-balcanica. Nato a Sarajevo nel 1966, Jergović ha trasformato la sua città in centro emotivo delle sue opere, da Le Marlboro di Sarajevo a Sarajevo. Una mappa della città. Dialogheranno con lo scrittore Angelo Ferracuti (reporter e scrittore) e Lorenzo Pavolini (autore radiofonico e scrittore), in un panel che celebrerà la voce unica di Jergović, definito dalla rivista Wienerin «il Márquez europeo». 

Il 5 novembre, Fiume o Morte! di Igor Bezinović, Q&A con il regista alla presenza di Laura Delli Colli e Gregor Božič, moderato da Maurizio Sciarra. 

Infine, il 6 novembre, sarà celebrato Emir Kusturica con la proiezione di Ti ricordi di Dolly Bell?, capolavoro che incarna l’essenza della “balcanicità”, accompagnato da un panel con Emir Kusturica, Vladan Radović, Edoardo De Angelis, Emiliano Morreale, modera Mario Sesti. Segue la cerimonia di premiazione. 

Giovani talenti e cortometraggi 

Ampio spazio ai cortometraggi selezionati da Ado Hasanović (concorso 31 ottobre e 1 novembre). Opere come Common Pear, Greek Apricots, Strangers in the Night, Balkan, Baby, Good Luck, Sara!, Koki, Ciao, Majonezë, Unspoken, Workers’ Wings, I’m Glad You’re Dead Now, Lavanda, Eraserhead in a Knitted Shopping Bag e altri raccontano identità, resistenza, sogni e memoria, da prospettive di giovani cineasti balcanici e della diaspora 

Workshop e incontri d’autore 

Il 30 e 31 ottobre, alla Casa del Cinema, Maurizio Sciarra guida il Workshop degli Autori su “La centralità dell’autore nell’era delle piattaforme e dell’intelligenza artificiale”. 

Tra i relatori: Bill Anderson, Robert Budina, Vuk Ršumović, Giacomo Durzi, Stefano Rulli, Laura Bispuri, Mimmo Calopresti, Elma Tataragić, More Raça, Sandra Piras, Cécile Despringre, e rappresentanti di FERA, ANAC, 100 Autori, SAA. 

Si discuterà di creatività e algoritmi, eccezione culturale, politiche europee per l’audiovisivo e modelli di collecting societies. 

Formazione e masterclass 

Il festival dedica uno spazio speciale al Progetto Formazione Giovani, offerto alle giovani generazioni con l’obiettivo di arricchire il proprio bagaglio. Tra le iniziative, una masterclass al Centro Sperimentale di Cinematografia (3 novembre, a cura di Flavio De Bernardinis e Ado Hasanović) sul film I diari di mio padre e le ferite di Srebrenica; lo Young European Film Network per la creazione di uno spazio permanente di incontro e collaborazione per appassionati di cultura balcanica; il Photo Contest, l’opportunità di immortalare il festival con i propri occhi, con la possibilità di vincere un premio assegnato dalla giuria giovani. 

Un manifesto che guarda oltre 

Il manifesto è firmato da Maddalena Pignatiello: una donna fiera, occhiali con countdown e abito dai colori vivaci, che pulsa al ritmo dei Balcani. Un invito ad “attraversare” il cinema come si attraversa un ponte, senza paura di incontrare l’altro. 

Un ponte verso il futuro 

“L’atto più grande è costruire un ponte,” scriveva Ivo Andrić. Ogni film e ogni incontro del festival sono mattoni di quel ponte ideale che unisce passato e futuro, Est e Ovest, dolore e speranza. Roma, per otto giorni, diventa il luogo in cui l’Europa fragile può imparare a riconoscere le proprie ferite e, grazie al cinema, trasformarle in strumenti di coesione. Un appuntamento che non celebra solo arte e memoria, ma il coraggio di riscrivere la storia per costruire un’Europa plurale, premiando non solo i migliori film e registi, ma anche la cooperazione euro-balcanica con il riconoscimento intitolato a Ismail Kadare. 

Appuntamento a Roma, per attraversare insieme questo ponte di immagini e idee. 

Giurie, premi 

La giuria ufficiale, affiancata da una Giuria Giovani dedicata al Concorso Lungometraggi e da una Giuria di Giovani Critici Cinematografici per i cortometraggi, è composta da Tahar Ben Jelloun (Presidente), More Rača, Flavio De Bernardinis, Oscar Iarussi, Gaia Furrer e Vittoria Scarpa. 

Queste giurie assegneranno i seguenti premi: 

  • Premio Cineuropa
  • Premio Sguardo Giovane e Premio per le Migliori Musiche, assegnati dalla Giuria Radio Universitarie selezionata dall’Associazione degli Operatori Radiofonici e dei Media Universitari Italiani (RadUni)
  • Premio alla Miglior Co-Produzione Italo – Balcanica
  • Premio della giuria giovani al miglior Lungometraggio
  • Premio della giuria giovani alla miglior Regista
  • Miglior Regia di un Cortometraggio
  • Miglior Cortometraggio
  • Miglior Attore
  • Miglior Attrice
  • Miglior Regista
  • Miglior Film

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