La recensione del film Elio a cura di Matteo Marescalco. Con Elio, la Pixar torna a raccontare una storia semplice, ma capace di toccare con delicatezza e intelligenza alcune delle questioni più urgenti del nostro tempo. Il film, diretto da Domee Shi e Madeline Sharafian, riesce nel non facile intento di essere una narrazione accessibile a tutte le età, mantenendo però quella stratificazione tematica che da sempre caratterizza i migliori lavori dello studio. Ed è proprio in questa combinazione tra immediatezza narrativa e profondità simbolica che Elio trova la sua forza più autentica.
Il protagonista è un ragazzino comune, Elio, alle prese con una realtà in cui non sempre si sente a suo agio. È introverso, creativo, ipersensibile, e come molti bambini e adolescenti di oggi, fatica a trovare un posto nel mondo. Per un caso bizzarro, viene scambiato per il rappresentante ufficiale dell’umanità da una coalizione intergalattica di civiltà aliene. È l’inizio di un’avventura tanto assurda quanto rivelatrice, che diventa metafora brillante dell’incontro con l’“altro” – altro inteso sia come straniero che come diversa forma di pensiero, cultura, o sensibilità.
Il vero cuore pulsante del film, però, non sta tanto nella trama quanto nei temi che l’intreccio riesce a suggerire. Elio parla dell’importanza dell’ascolto, dell’accoglienza del diverso, e della necessità, oggi più che mai, di costruire ponti tra mondi apparentemente inconciliabili. In un’epoca dominata da polarizzazioni, chiusure e diffidenza, la Pixar propone una visione radicalmente opposta: solo includendo le differenze, solo smettendo di temerle, possiamo davvero trasformarci in esseri umani migliori.
Visivamente, Elio è straordinario. Ogni scena, ogni pianeta alieno, ogni creatura immaginata porta con sé un’idea estetica precisa, giocosa e spesso sorprendente. La Pixar conferma la sua capacità di innovare nel linguaggio visivo, mescolando colori audaci, design inaspettati e un gusto per l’immaginazione che rimanda a certi momenti più visionari di Inside Out o Soul, ma con una leggerezza finora sconosciuta.
Elio punta alla semplicità e riesce in questo intento con coerenza e sincerità. È un piccolo racconto di formazione che non ha bisogno di grandi colpi di scena per farsi ricordare: gli basta il coraggio di parlare con onestà di accoglienza, identità e relazioni umane.
In un panorama cinematografico spesso dominato da cinismo o complessità fine a se stessa, Elio rappresenta un’eccezione gentile: propone un modo diverso di stare al mondo – fatto di ascolto, empatia e apertura. E questa, oggi, è forse la proposta più rivoluzionaria che il cinema d’animazione possa offrirci. (La recensione del film Elio è a cura di Matteo Marescalco)

LA SCHEDA DEL FILM ELIO (t.o. Elio)
Regista: Adrian Molina, Madeline Sharafian, Domee Shi – Cast: Yonas Kibreab, Andrea Fratoni, Alexander Gusev, Zoe Saldana, Adriano Giannini, Alessandra Mastronardi, Lucio Corsi, Remy Edgerly, Neri Marcorè, Brad Garrett, Jameela Jamil – Genere: Animazione – Anno: 2025 – Paese: USA – Sceneggiatura: Adrian Molina – Musiche: Rob Simonsen – Durata: 1 h 40 min – Distribuzione: The Walt Disney Company Italia – Data di uscita: 18 Giugno 2025 – Il sito ufficiale del film Elio di Adrian Molina, Madeline Sharafian, Domee Shi
Trama: Elio, film diretto da Adrian Molina, Madeline Sharafian e Domee Shi, racconta la storia di un bambino di undici anni di nome Elio (voce originale di Yonas Kibreab, voce italiana di Andrea Fratoni), che ha un carattere artistico, creativo e sognatore, ma ha difficoltà a integrarsi con gli altri e spesso si rifugia nel proprio mondo immaginario. Grande appassionato dello spazio, è affascinato dagli alieni e desidera più di ogni altra cosa essere rapito da loro…
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