DUSE, la recensione del film di Pietro Marcello


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La recensione del film Duse a cura di Mirko Nottoli. Duole dirlo (perchè è una nostra passione dai tempi di 5×2 di Ozon) ma il punto più debole di Duse, nuovo film di Pietro Marcello, è Valeria Bruni Tedeschi. Troppo a sua immagine e somiglianza l’interpretazione che dà della Divina. Ora, non conosciamo Eleonora Duse ma conosciamo bene Valeria Bruni Tedeschi, la sua svagatezza, l’apparente ingenuità, i sorrisi e gli occhi perennemente carichi di stupore, anche quando questi ultimi si riempiono di lacrime. Solo con un immenso sforzo di fantasia potremmo attribuire tali

Duse | Recensione | Poster

Duse | Recensione | Poster

caratteristiche ad Eleonora Duse, donna dalle innumerevoli virtù in cima alle quali tuttavia dubitiamo ci fosse “l’essere alla mano”. Ci piacerebbe capire quanto di questa “cannibalizzazione” da parte della Tedeschi fosse già nelle volontà del regista e quanto invece sia frutto del lavoro dell’attrice che, nel bene o nel male, finisce per mangiarsi il film.

Senza dubbio l’intento di Pietro Marcello non è quello di realizzare un biopic classico, non è la vita della Duse ad interessargli. Duse è un ritratto d’artista, immaginifico e personale, sugli ultimi anni della fu musa di D’Annunzio.

L’occhio del regista si impone, come ci ha abituati, per originalità e gusto estetico, tuttavia, da un lato, appesantisce la narrazione con un armamentario greve di effetti formali, simbolismi, parentesi oniriche, immagini di repertorio (il treno che accompagna il milite ignoto lungo lo stivale tra ali di folla), primi piani ravvicinatissimi, sovra-recitazione a base di grida e strepitii; dall’altro prosciuga la sceneggiatura da ogni drammaturgia, mettendo uno di seguito all’altro una serie di eventi legati da nessi causali minimi, in maniera repentina e paratattica: Eleonora Duse va in bancarotta per cui si sente male; guarisce e avendo bisogno di soldi, decide di tornare sul palco; recita Ibsen ma Sarah Bernhardt le dice che bisogna essere attuali allora prende il primo Giacomino che passa e gli fa scrivere una nuova pièce; la pièce, però, fa schifo e tutti la fischiano per cui Giacomino viene licenziato.

Poi arrivano i fascisti che menano; poi arriva D’Annunzio che delira (c’è anche Giordano Bruno Guerri); poi arriva Mussolini che parla in romagnolo; poi arriva la figlia coi nipoti che è gelosa dell’assistente per cui via a psicodrammi che, nella tragicità del momento, lasciano il tempo che trovano (lei che non può vedere la madre a teatro).

Spieghiamoci meglio: il ritorno sul palco della Duse dopo tanti anni d’assenza dovrebbe essere un momento cardine, giusto? Dovremmo percepire l’ansia, l’emozione, di lei e di tutto il pubblico in sala, il timore del fallimento, la gioia del successo. Invece è un evento che vediamo semplicemente accadere, come gli altri (sarebbe interessante forse in confronto con Maria di Larrain).

Quello di Marcello è un discorso aperto con Martin Eden sul potere, i limiti e le insidie dell’arte e degli artisti, ma a differenza di Martin Eden il discorso qui appare confuso, spuntato, a tratti sterile, appassionato più a parole che nei fatti, più nella forma che nei contenuti.

All’ultima Mostra del Cinema di Venezia, dove era in concorso, si sperava che Duse potesse aggiudicarsi almeno il premio per la miglior attrice. Vedendolo possiamo, forse, comprendere come mai le cose siano andate diversamente. (La recensione del film Duse è a cura di Mirko Nottoli)

Trama: Eleonora Duse ha una leggendaria carriera alle spalle che sembra ormai conclusa, ma nei tempi feroci tra la Grande Guerra e l’ascesa del fascismo, la Divina sente un richiamo più forte di ogni rassegnazione e torna lì dove la sua vita è iniziata: sul palcoscenico. Non è solo il desiderio di recitare a muoverla, ma un’urgenza profonda: la necessità di riaffermare sé stessa in un mondo che cambia inesorabilmente e che minaccia di toglierle tutto, persino l’indipendenza che ha conquistato con il lavoro di tutta una vita. Inaspettati rovesci finanziari la mettono di fronte a una scelta, e così, ancora una volta, Eleonora sceglie il teatro come unico spazio di verità e di resistenza. Con la sua arte come unica arma, sfida il tempo e il disincanto, trasformando ogni parola e ogni gesto in un atto rivoluzionario. Ma il prezzo della bellezza contro la brutalità del potere e della Storia è alto, gli affetti sembrano dissolversi e la sua salute si aggrava. Eppure, Eleonora affronterà l’ultimo viaggio dimostrando che si può rinunciare alla vita stessa, ma mai alla propria natura…

Una scena del film Duse di Pietro Marcello | Recensione di Mirko Nottoli

LA SCHEDA DEL FILM DUSE (t.o. Duse)

Regista: Pietro Marcello – Cast: Noémie Merlant, Valeria Bruni Tedeschi, Vincenzo Nemolato, Fausto Russo Alesi, Giovanni Morassutti, Vincenzo Pirrotta, Marcello Mazzarella – Genere: Biografico – Anno: 2025 – Paese: Italia, Francia – Scenaggiatura: Pietro Marcello, Letizia Russo, Guido Silei – Fotografia: Marco Graziaplena – Durata: 2 h 2 min – Distribuzione: PiperFilm – Data di uscita: 18 Settembre 2025 – Il sito ufficiale del film Duse di Pietro Marcello

GUARDA IL TRAILER DI DUSE:

Duse (2025) | Trailer ufficiale | DAL 18 SETTEMBRE AL CINEMA

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