Cinema4Stelle

Dracula – L’amore perduto | Recensione | Poster

In Dracula – L’amore perduto, Caleb Landry Jones presta al Conte un volto tormentato e magnetico: il suo Dracula non è il mostro, ma un uomo spezzato, sospeso tra dannazione e redenzione, che attraversa i secoli inseguendo l’eco di un amore perduto. A guidarlo non è più la sete di sangue, ma la necessità di ritrovare l’altra metà di sé, una reincarnazione dell’amata che riconosce attraverso l’olfatto, grazie a un profumo da lui stesso creato: una fragranza che diventa strumento di evocazione, di desiderio e di memoria. In questa trovata poetica e delirante si condensa l’intero progetto del film: la fusione tra scienza e magia, eros e morte, romanticismo e follia.

Luc Besson tratteggia il suo Dracula – L’amore perduto come un grande valzer ipnotico, dove il tempo si piega e le ombre si dissolvono in colori saturi, riflessi, specchi, e sete d’amore. Ogni sequenza sembra una danza – una coreografia del desiderio, sospesa tra delirio kitsch e sublime visione. Il regista gioca con il melodramma come con un materiale liquido, piegandolo a un’estetica da sogno febbrile: i costumi, le luci, le scenografie rimandano a un barocco contemporaneo, dove la tecnologia dialoga con il mito e l’amore diventa un atto di resurrezione.

Ma ciò che colpisce più di tutto è la vitalità del film. Dracula – L’amore perduto non è mai un esercizio di stile, nonostante la sua sontuosità visiva: è un film che vibra, che pulsa, che sanguina. Nel suo eccesso si annida la sua sincerità. Qui Besson trova una nuova intensità, una poesia che nasce dall’abbandono al sentimento, dal coraggio di non temere il ridicolo. Il risultato è un’opera che respira come il suo protagonista: una creatura nata dall’ombra ma assetata di vita, di luce, di amore.

In questo Dracula rinnovato e febbricitante, il mito si reinventa come una grande elegia romantica, dove il mostro diventa amante e il sangue si fa profumo, simbolo di una ricerca eterna e impossibile. Un film, Dracula – L’amore perduto, che guarda al passato per riscrivere il presente, e che, nel farlo, ci ricorda che l’amore – anche quando perduto – è l’unica forza capace di sfidare la morte. (Dracula – L’amore perduto | Recensione del film a cura di Matteo Marescalco)

Trama: Dracula: L’Amore Perduto, il film diretto da Luc Besson, ha inizio nel XV Secolo in Transilvania. Il principe Vlad di Valacchia (Caleb Landry Jones), valoroso condottiero, parte per combattere le orde ottomane, lasciando la sua amata moglie Elisabeta (Zoë Bleu) al sicuro. Ma un destino crudele li separa per sempre, Elisabeta viene uccisa e quando la Chiesa si rifiuta di concederle la resurrezione, Vlad, accecato dal dolore, rinnega Dio e compie un atto blasfemo, uccidendo un sacerdote sull’altare. È l’inizio della sua condanna a vagare nei secoli come vampiro. Vlad diventa Dracula, creatura immortale delle tenebre. Anni dopo, nella Parigi del XIX secolo, Dracula intravede una giovane donna, Mina (Zoë Bleu), identica in tutto e per tutto a Elisabeta. Ossessionato dall’idea che sia la sua reincarnazione, lascia il suo castello in Transilvania per raggiungerla. L’incontro con Mina innesca una nuova spirale di passione, illusione e violenza. Nel frattempo, Jonathan Harker (Ewens Abid), un giovane avvocato…