A COMPLETE UNKNOWN, la recensione del film di James Mangold


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La recensione del film “A complete unknown” a cura di Mirko Nottoli. I biopic a tema musicale sono di gran moda. Dopo Freddy Mercury, Elton John, Elvis, Amy Winehouse e il recente Robbie Williams (solo per citare gli ultimi), mancava all’appello ancora Bob Dylan. Eppure forse non tutti si ricordano che un biopic su Dylan già c’era, Io non sono qui, di Todd Haynes, non un semplice biopic, a nostro modestissimo avviso, ma il biopic migliore mai fatto, forse l’unico possibile.

A complete unknown | Recensione | Poster

A complete unknown | Recensione | Poster

Più che un film, un’opera concettuale, artistica, intellettuale, fondamentalmente basata sull’idea che la vita di una persona, forse di una qualunque persona (ma a  maggior ragione di una persona che è anche un artista, a maggior ragione di un artista come Bob Dylan), è così sfuggente e frammentaria che non si può raccontare senza raccontarne molte, ognuna interpretata da una persona diversa.

Decisamente più ortodosso A complete unknown, il biopic firmato dall’onesto James Mangold che già si era cimentato con la biografia di un musicista in Walk the line, sulla vita di Johnny Cash, che qui ritroviamo come fan e amico di Dylan, il primo interpretato da Boyd Holbrook, il secondo, ca va sans dire, da Timothée Chalamet che interpreta, ma soprattutto canta Dylan in maniera stupefacente, con sobrietà e misura il che non significa senza intesità e partecipazione, imitandone la voce come neppure il miglior concorrente di Tale e Quale Show. Non gli assomiglia, certo, Chalamet è troppo bello e Dylan troppo brutto, tuttavia in certe pose e in certi atteggiamenti, coadiuvato da una serie di look divenuti iconici, è proprio Dylan quello che a sprazzi ci sembra di vedere.

Che, proprio come nel film di Haynes, rimane anche qui un personaggio sfuggente, A complete unknown non cerca traballanti approfondimenti psicologici nè comprovati dissidi interiori attraverso cui interpretare, giudicare o giustificare comportamenti o decisioni. Semmai sono i comportamenti e le decisioni a qualificare l’uomo.

Sono le azioni che ci possono servire a capire chi è. Circoscrivendo la storia intorno a pochi anni, dal 1961, quando Dylan arriva da “perfetto sconosciuto” a New York, al 1965, anno della svolta rock del cantautore, il film tratteggia una figura in controluce, umbratile, solitaria, divisa tra l’amore per Sylvie Russo (Elle Fanning) e l’attrazione per Joan Baez (Monica Barbaro), insofferente sì alle regole e alle etichette ma in fondo umanamente inafferrabile, distante, distaccato.

Il merito è di un racconto che, pur alle prese con una leggenda vivente, riesce ad evitare i rischi dell’agiografia, dello stereotipo, dell’eccesso di didascalismo, che non ha l’ansia di dover dire tutto o di dimostrare tesi preconfezionate e che alle indiscrezioni colorite e gossippare preferisce concentrarsi sulle canzoni, i testi, la musica.

Se volete sapere chi è Bob Dylan, pare suggerirci il film, allora ascoltate le sue canzoni. E con delle canzoni così come si fa a non emozionarsi? (La recensione del film “A complete unknown” è a cura di Mirko Nottoli)

Una scena del film “A complete unknown di James Mangold | Recensione di Mirko Nottoli

LA SCHEDA DEL FILM “A COMPLETE UNKNOWN” (t.o. A complete unknown)

Regista: James Mangold – Cast: Timothée Chalamet, Edward Norton, Elle Fanning, Monica Barbaro, Boyd Holbrook, Scoot McNairy, Dan Fogler, Will Harrison, P.J. Byrne, Nick Pupo, Big Bill Morganfield, Laura Kariuki, Eric Berryman, David Alan Basche – Genere: Biografico, Drammatico, Musicale – Anno: 2025 – Paese: USA – Sceneggiatura: James Mangold, Jay Cocks – Fotografia: Phedon Papamichael – Durata: 2 h 21 min – Distribuzione: The Walt Disney Company Italia – Data di uscita: 23 Gennaio 2025 – Il sito ufficiale del film “A complete unknown” di James Mangold

Trama: A Complete Unknown, il film diretto da James Mangold, è ambientato nella New York degli anni 60 dove un musicista diciannovenne del Minnesota, Bob Dylan (Timothée Chalamet), si sta affermando come cantante folk. Seguiamo le sue esibizioni nelle sale da concerto della Grande Mela e assistiamo alla sua rapidissima ascesa verso la cima delle classifiche. Grazie all’inconfondibile fascino delle sue canzoni, la sua popolarità travalica presto i confini del Nord America regalandogli un successo mondiale. Il suo straordinario percorso artistico di quegli anni culmina con la rivoluzionaria esibizione rock and roll al Newport Folk Festival nel 1965

A Complete Unknown | Trailer Ufficiale | Dal 23 Gennaio al Cinema

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